Bonaccini nel ‘cratere’ "Ricostruiremo tutto come per il terremoto, rimborseremo i danni"

Il presidente della Regione ha visitato le aree devastate dell’Oltresavio "Grande forza di reazione dei cesenati. Alla Meloni chiederemo rapidità".

Bonaccini nel ‘cratere’  "Ricostruiremo tutto  come per il terremoto,  rimborseremo i danni"

Bonaccini nel ‘cratere’ "Ricostruiremo tutto come per il terremoto, rimborseremo i danni"

di Emanuele Chesi

"E’ arrivato l’autospurgo?". Avrà si e no tre anni il bambino che si avvicina cantilenando al capannello di persone attorno a Stefano Bonaccini, ma esprime chiaramente l’esigenza che corre da un capo all’altro di via Ex Tiro a Segno. Quartiere Oltresavio, il ‘cratere’ dell’esondazione del fiume in città. La strada corre in discesa, un imbocco naturale per la piena. Il presidente della Regione la percorre accompagnato dal sindaco Enzo Lattuca per rendersi conto direttamente del disastro. Bonaccini fa una sosta ogni pochi metri. Non lesina abbracci, pacche sulle spalle e selfie con i volontari che ancora spalano fango e ripuliscono case devastate dall’acqua. "Come va?" gli dice un residente che impugna un badile. Uno scambio surreale ma che è la cifra dell’atteggiamento positivo che si respira in una delle zone maggiormente sofferenti. Il Savio è a due passi e qui ha picchiato duro. Ma il paesaggio di guerra che si respirava solo il giorno prima è già mutato, la via in gran parte è stata ripulita.

"C’è sole, va già meglio" sussurra una donna affaccendata a ripulire il cortile. "Ributtiamo l’acqua nel Savio, tanto è roba sua". Una cittadina più anziana non ce la fa a trattenere le lacrime: "Ho perso tutto, la mia casa, la casa di mia figlia. Come farò?". "Non vi lasceremo soli, ricostruiremo tutto" ripetono per l’ennesima volta Bonaccini e Lattuca. Poi, accostandosi a un gruppo di residenti in pausa dal gran lavoro, il governatore regionale circostanzia la strategia: "Vogliamo fare come per il terremoto dell’Emilia. Procedure semplificate per fare bene e presto. Fondi europei per le emergenze. E rimborsi al cento per cento per i danni subìti da private e aziende. Martedì sarò a Roma per chiedere al governo di fare la sua parte. Non ho alcun dubbio che lo farà". Più avanti la situazione è già meno allegra. Dinanzi alla palestra Champions c’è un muro di mobili, arredi e attrezzi accatastati. "Abbiamo perso casa e lavoro, come faremo a risollevarci?". Duro rassicurare tutti con le stesse parole. All’incrocio con via Volturno l’incontro con un personaggio folkloristico, Massimo Pazzaglini da Morciano: "Sono qui con i miei followers per dare una mano...". A suo modo un esempio di quell’ondata di solidarietà che ha sostenuto i cesenati e che Bonaccini ha ringraziato visitando la scuola Don Milani, dove si concentrano gli aiuti alimentari e di primo soccorso. Poi, risalendo verso il Ponte Vecchio che un guada un Savio ormai acquietato, Bonaccini e Lattuca incrociano una catena umana di ragazzi che svuotano cantine e garage. Allegri, nonostante la fatica. Alcuni vengono da Modena, zone del terremoto del 2012. "Siamo qui perché sappiamo cosa si prova in questi momenti". Altri cesenati sbucano da cortili e camere disastrate per chiedere agli amministratori di non abbandonarli, di fare presto, di aiutarli a ripartire. Si scende in via Roversano, altro epicentro della devastazione. In un giardino si ammucchiano elettrodomestici inservibili, divani inzuppati, una collezione di bambole di pezza stesa ad asciugare su una cassapanca. "I cesenati stanno dimostrando una forza e una voglia di reagire straordinarie. Lo stesso volontari e volontarie e tutto il sistema regionale. Molte persone mi hanno voluto dire che credono nella nostra terra: siamo e saremo al loro fianco e lo ribadisco, ricostruiremo tutto" assicura Bonaccini.