Cosa resterà di quest’anno? Negli occhi rimarrà indelebile il segno dell’alluvione. L’effimera tranquillità post pandemia è stata spazzata via da pioggia e fango che si sono abbattuti come una furia su un territorio che abbiamo scoperto fragile. Che ci hanno piegato ma non spezzato. Nelle settimane successive c’è stata una dimostrazione di resistenza e voglia di ricominciare, incarnata dai burdel de paciug e da chi aveva perso tutto. Ma nessuno si è tirato indietro davanti alla sfida della ricostruzione. La strada è ancora lunga, ma i segni del ritorno alla normalità sono ben visibili. Merito della tenacia di chi abita questa terra che hanno stupito il mondo.
CronacaBuoni propositi per il 2024 che verrà