ELIDE GIORDANI
Cronaca

Cambiamo, i moderati di centro: "Rappresentiamo la nostra città"

Presentata la lista, guidata da Rossi e Di Placido, a sostegno del candidato sindaco Marco Giangrandi

Cambiamo, i moderati di centro: "Rappresentiamo la nostra città"

Cambiamo, i moderati di centro: "Rappresentiamo la nostra città"

Cambiamo, la formazione civica al giro di boa dei suoi primi cinque anni nel solco di un’identità "moderata di centro", scende in campo con una lista di cittadini che - dice Luigi Di Placido - "è bellissima, perché rappresenta fedelmente la nostra città". Uomini, donne in buona percentuale, giovani e anche anziani che la politica non può ignorare, se non altro per la loro consistenza numerica. Ma l’apertura della presentazione spetta ad Andrea Rossi, riconosciuto capo dell’opposizione alla giunta Lattuca: "E’ un onore essere ancora qui oggi in compagnia di chi ci ha seguito e di chi accetta per la prima volta questa sfida". E prima di enucleare il tema centrale di "Cambiamo", ossia una città che punta all’attrattività, alla qualità della vita e dell’ambiente, motori dello sviluppo e della crescita economica, Rossi rivolge parole di gratitudine a Marco Giangrandi che sotto i colori di "Cambiamo", "Cesena Siamo Noi" (di cui fa parte), e "Italia Viva" raccoglie la sfida per la poltrona di sindaco. E l’animatore di tante battaglie civiche, "pagate in prima persona" come tiene a sottolineare, spiega che la vicinanza tra "Cesena Siamo Noi" e Cambiamo" non è un fatto improvvisato ma un percorso iniziato un anno fa. Piena condivisione, dunque, sui temi ambientali, sui progetti per la città, sulla necessità di coinvolgere i giovani.

E tra chi presenta i progetti c’è Maurizia Boschetti, che si impegnerà per il "Distretto della felicità", dove siano conciliabili i tempi del lavoro con quelli della maternità, della cura, ma anche del tempo libero. Concretezza anche da parte di Alberto Scarpellini, coltivatore diretto, che propone un’agenzia per incrociare chi abbandona i campi e chi vorrebbe accrescere la maglia poderale della propria azienda agricola, aggiungendo infine la necessità di rivedere l’organizzazione del mercato ortofrutticolo all’ingrosso "che oggi sta praticamente morendo". Andrea Torri invece punta il dito sull’insignificanza a cui sono costretti i quartieri (è componente del Rubicone), mentre Barbara Amaduzzi evidenzia come non ci siano più in città spazi accessibili per chi organizza iniziative dedicate alla musica. Due universitari, infine, Pietro Spinelli e Matteo Mazzotti, declinano il tema del coinvolgimento dei giovani ad una politica locale che sentono distante. Il solito fuoco di fila emerge dalle parole di Luigi di Placido che parla di "abbruttimento culturale" ai danni degli istituti cittadini, della mancanza di lungimiranza di una città in cui in 10 anni non è intervenuto alcun grande insediamento e infine del nuovo Bufalini, di cui "si parla del contenitore e mai del contenuto".

Ed ecco chi ci mette la faccia. Andrea Rossi 56 anni imprenditore, Luigi Di Placido 57 anni consulente, Barbara Amaduzzi 46 anni musicista e impiegata, Stefano Angeli 62 anni geologo, Andrea Bartolini 54 anni disoccupato, Maurizia Boschetti 65 anni consulente, Gisella Casadei 48 anni amministrativa, Silvia Casali 46 anni responsabile demand planner, Alida Fabbri 67 anni aromoterapeuta, Elisabeth Fagioli 44 anni barista, Carla Mazzoni 75 anni pensionata, Gianni Mazzoni 59 anni consulente, Ilaria Mazzoni 25 anni esperta in scienze forensi, Matteo Mazzotti 25 anni studente di giurisprudenza , Gualtiero Montesi 73 anni pensionato, Elisa Neri 41 anni Impiegata, Angelo Pagliacci 61 anni architetto, Franco Pedrelli 72 anni pensionato, Paolo Pieri 48 anni avvocato, Daniela Pirini Casadei 65 anni pensionata, Stefano Samorè 61 anni albergatore, Alberto Scarpellini 52 coltivatore diretto, Pietro Spinelli 24 anni studente di economia, Massimo Tisselli 61 anni pensionato, Andrea Torri 53 anni bancario.