ELIDE GIORDANI
Cronaca

Campagna low cost e virtuale. Manifesti in calo, post in aumento

I candidati non disdegnano nessun canale soprattutto adesso, quando mancano dieci giorni al voto. Ecco come è cambiato il modo di fare comunicazione politica con il web e budget sempre più ristretti.

Campagna low cost e virtuale. Manifesti in calo, post in aumento

Campagna low cost e virtuale. Manifesti in calo, post in aumento

Qualche raro guizzo, pochi soldi e, soprattutto, un gran sbattimento. Mentre entra nel vivo la campagna elettorale 2024 (che cala ben 384 candidati distribuiti tra 14 liste) lascia trasparire anche la sua fisionomia. Non molto diversa dal solito ma, come s’immagina, distante anni luce da quelle di 20/30 anni fa. La variabile è il web ed una comunicazione che si fa sempre più virtuale. Ma un’altra sua caratteristica distintiva è che nessun canale va disertato, in una bulimia più obbligata che strategica. Tutti in pista dunque tra tv, radio, giornali, social, manifesti, santini, banchetti, porta a porta, cene, cocktail, incontro tematici, confronti/scontri tra i 4 avversari (organizzati da terzi). E poi la calata dei big nazionale mordi e fuggi a spezzare una lancia per i propri rappresentanti locali. Quasi inutile chiedere quanto hanno in saccoccia per tutto questo. Parlare di soldi è tabù. Ma c’è chi azzarda. "Indicativamente 20/22 mila euro - conteggia Marco Casali (candidato sindaco del centro destra) -. Ma non abbiamo sponsor, è tutto autofinanziamento. Ne avremo di più al ballottaggio. Frotte di persone ansiose di finanziare una campagna elettorale però non ne ho mai viste. Intanto abbiamo messo in strada 15 manifesti 6 metri per 3, un camion vela, stampato circa 40mila volantini, e un certo numero di manifesti 70x100 per le plance. Poi produciamo circa 5 comunicati stampa alla settimana e siamo presenti sui social. Ma andiamo incontro anche a chi preferisce i cocktail e due chiacchiere ai banchetti. Siamo un po’ dispersivi ma quando non si hanno tanti fondi non è facile fare una programmazione con 4 liste". Fa i conti con poco più di 10 mila euro la formazione civica di centro che si è organizzata dietro a Marco Giangrandi che, però, ha tirato fuori un po’ di fantasia, pur non trascurando manifesti, "santini" (è titolare di una copisteria) e ben 200 comunicati stampa in tre mesi di attivismo. Per esempio ha noleggiato una Fiat 500, rigorosamente elettrica per sintetizzare nei fatti l’orientamento ecologista della lista, brandizzata con l’invito a votare Giangrandi. E poi per attirare i giovani ha assoldato un influencer che va forte su Instagram: Federico Pasini, famoso per le sue domande ma, soprattutto, per le stralunate risposte dei giovani interlocutori catturati davanti alle discoteche. Non parla di cifre Lorenzo Plumari, segretario Pd ma evidenzia che le sei liste che sostengono il sindaco Enzo Lattuca utilizza tutti gli strumenti a disposizione. "Siamo quelli più presenti sul territorio, dai manifesti ai banchetti, dai bucchettaggi al porta a porta, ma anche i più attivi sui social. Poi abbiamo organizzato più di 50 eventi/incontri con i cittadini in tutta la città. Con la ‘Fiera delle cose belle’ abbiamo battuto tutti i quartieri. Contiamo su una pattuglia di 300 volontari. Aperitivi e cene sono servite sia da incontro de visu con la gente che da autofinanziamento". Cene generose? "Abbastanza" sillaba Plumari abbottonato.

Ed eccoci a chi ha rispolverato il comizio in piazza: Paolo Sensini, candidato della lista, fuori dagli schemi e nata sull’onda no vax, ’Per la pace e il bene comune’. "Tutto ciò che c’è a disposizione lo mettiamo di tasca nostra - sintetizza Sensini -, non siamo professionisti della politica. Consapevoli di non poterci confrontare con le corazzate in campo siamo qui per dire cose che fanno bene alla gente". Ma non ha rinunciato ai classici manifesti e ai volantini "visto che i giornali ci ignorano", ma non hanno un ufficio stampa. Qual è la reazione della gente a chi (le adunate dei no paura day hanno funzionato da palestra) si presenta in piazza col megafono. "La gente s’incuriosisce poiché ormai tutti sono abituati alla comunicazione virtuale".