EMANUELE CHESI
Cronaca

Campo largo a Cesena. Incognita ballottaggio

L’uscente Lattuca guida il centrosinistra unito, Cinque stelle compresi. Casali (centrodestra) spera che il secondo turno possa riaprire i giochi.

Campo largo a Cesena. Incognita ballottaggio

Campo largo a Cesena. Incognita ballottaggio

Il rosso predomina, il verde resiste, l’azzurro avanza. Ma non mancano altre tonalità della tavolozza politica nello scenario elettorale di Cesena. Le elezioni del 2019 ruppero lo schema del bipartitismo, con l’irruzione di liste civiche forti e combattive. Quest’anno lo schema potrebbe ripetersi ed aprire anche nuovi scenari, se il centrosinistra non confermasse al primo turno la sua supremazia. Nella città co-capoluogo della provincia di Forlì-Cesena, il sindaco uscente Enzo Lattuca (avvocato e già baby deputato del Pd della covata di Bersani) guida un centrosinistra a campo larghissimo tra liste civiche, sinistra ecologista, il glorioso Pri che in Romagna mantiene una salda base popolare e addirittura il Movimento 5 Stelle. Che si è alleato al Pd in extremis esautorando tutto il gruppo dirigente che nella passata legislatura stava fieramente all’opposizione. Sulla carta un’Invincibile Armada che gode dei favori del pronostico.

Ma il centrodestra – che nel 2019 arrivò al ballottaggio per la prima volta – ci crede ancora. Il mantra resta quello dell’alternativa al sistema di potere del Pd. Cinque anni fa trainava l’onda lunga leghista, oggi si va in scia a Giorgia Meloni: Fratelli d’Italia (23,5% alle Politiche ’22) ha designato il candidato sindaco Marco Casali (dirigente di associazione economica ed ex consigliere comunale di Forza Italia, ora in FdI), sostenuto da Lega, Forza Italia e civici di centrodestra. Colmare il distacco col centrosinistra non è affare da poco. Ma potrebbe essere determinante un buon risultato della coalizione civica guidata dall’imprenditore Marco Giangrandi, supportato da due gruppi già presenti in consiglio comunale: le liste ‘Cambiamo’ e ‘Cesena Siamo Noi’. Un’area liberaldemocratica che si dice equidistante dai due poli, ma che è comunque collocata all’opposizione dell’attuale amministrazione.

A sorpresa, proprio negli ultimi giorni utili per presentare candidature e firme, è comparsa anche la quarta lista ‘Per la pace e il bene comune – Cesena viva e unita’ con candidato sindaco Paolo Sensini, promotore dei ‘No paura day’ durante la pandemia. Un’area che fa riferimento alla galassia ‘no vax’ ma che sposa anche l’opposizione all’invio di armi in Ucraina.

I temi della ricostruzione dopo l’alluvione, della carenza di alloggi a basso prezzo, della viabilità e soprattutto della sicurezza, tengono banco nel dibattito elettorale che però, finora, non si è scaldato più tanto. I ripetuti confronti tra i quattro candidati sembrano più scontri di temperamenti che analisi di soluzioni, con il corredo di claque contrapposte. Le posizioni sembrano consolidate, il porta a porta per convincere l’ultimo elettore pare un ricordo lontano. Anche le plance elettorali restano in larga parte vuote.