Cesena, la scalata al successo di Francesconi: "Adesso sento di poter giocare le mie carte"

Dal vivaio del Cavalluccio alla prima squadra: "Su certi aspetti tecnici devo ancora crescere, ma la fiducia del mister mi riempie d’orgoglio"

Cesena, la scalata al successo di Francesconi: "Adesso sento di poter giocare le mie carte"

Cesena, la scalata al successo di Francesconi: "Adesso sento di poter giocare le mie carte"

Giovane, forte, maturo, umile e con le idee chiare. Matteo Francesconi, classe 2004 (domenica 11 febbraio compirà 20 anni) è uno dei giovani emergenti passati dal vivaio del Cavalluccio alla prima squadra. Ha esordito nella stagione passata in casa contro la Recanatese, ma da questa stagione è diventato un punto fermo del centrocampo bianconero, come dimostrano le 11 gare nelle quali è partito titolare e le otto nelle quali è entrato dalla panchina: "Di quella giornata ricordo che, pur essendo abbastanza freddo, quando il mister ha chiamato il mio nome l’emozione è stata forte. Non parliamo poi dell’ingresso in campo con i cori della Mare. Confesso che ho faticato a gestire le emozioni ma alla fine è andata bene".

È un Cesena che va alla grande.

"Siamo tutti soddisfatti. Abbiamo tre punti di vantaggio sulla Torres ma il campionato è ancora lungo. Se non smettiamo di fare quello che stiamo facendo con convinzione e determinazione, se non facciamo cavolate, secondo me siamo superiori a tutti. Il gruppo è bello ed unito, ci alleniamo bene e non dobbiamo mollare".

Ha convinzione e fiducia.

"Se approcciamo bene le gare non c’è problema, le ‘tritiamo’ tutte. Il nostro obiettivo è vincere il campionato e andare in B". Toscano le sta dando fiducia.

"La cosa mi rende molto soddisfatto e orgoglioso. L’anno scorso ero solo un ragazzino aggregato alla squadra, quest’anno invece sento di potermi giocare le mie carte, si tratta di un cambiamento di mentalità notevole".

Cosa le chiede Toscano?

"Di arrivare su tutte le seconde palle, di chiudere le linee di passaggio, di intercettare molti palloni e di essere determinato e convinto nei contrasti e nelle giocate".

Come sono i rapporti con i suoi compagni?

"Ottimi con tutti. L’anno passato ero visto come un ragazzino, ora invece sono uno di loro".

Le danno consigli?

"Certo, anche se io cerco di ‘rubare’ più che posso da tutti. De Rose è il mio punto di riferimento. Spesso mi ‘insulta’ perché non gli passo la palla, ma è sempre il primo a consigliarmi, così come Prestia".

E con Varone come sono i rapporti? Inizialmente doveva essere il suo cambio, ora la situazione si sta invertendo.

"Con lui c’è una sana competizione e nessuno screzio. E poi ritengo che sia molto allenante e positivo avere qualcuno con cui lottare per il posto in squadra".

Che tipo di centrocampista è?

"Sono un interditore, un corridore, uno che recupera palloni poi li serve a quelli bravi, nello specifico a De Rose. Fisicamente ci sono sempre stato, tecnicamente non sono un fenomento e devo migliorare. Tutti mi fanno i complimenti per come sto giocando ma se non ci fossero i miei compagni a fare certe giocate e certi gol, il mio lavoro verrebbe molto meno in evidenza".

In cosa sente di dover crescere?

"Nella qualità dei passaggi, nella loro pulizia e precisione e nella gestione della palla quando dobbiamo palleggiare. Delle volte ho troppa fretta e sbaglio".

Il gol le manca?

"Certo, prima o poi mi piacerebbe segnare, ma per ora non mi pesa più di tanto. Diciamo che sarebbe la ciliegina sulla torta per tutto il lavoro che sto facendo. Va anche detto che in certe situazioni tirare non è il mio primo pensiero: ad esempio quando arrivo al limite dell’area penso a stoppare la palla e a passarla non a inserirmi o a provare la conclusione".

Quale sarà il periodo in cui si deciderà la stagione?

"Credo che se arriveremo a fine febbraio con questo vantaggio o magari anche con qualche punto in più, cominceremo a capire molte cose. Di certo non vorrei proprio andarmi a giocare il campionato alla penultima a Sassari".

Domani arriva il Pontedera...

"Sarà una partita tosta. Sono in fiducia e rispetto all’andata sono un’altra squadra. In più noi saremo senza l’incitamento della curva. Ma dovremo essere più forte di tutto e di tutti".

Stefano Benzoni