
Klinsmann una certezza, ha evitato un passivo peggiore con il Sassuolo
Non sono queste le partite da vincere, detto sempre valido quando si affronta una squadra oggettivamente più forte come il Sassuolo che non a caso ha già staccato il biglietto per la A. Qualcosa in più forse, però, si poteva fare, non tanto sul piano tecnico e atletico – la squadra di Fabio Grosso ha messo in mostra una qualità e una capacità di accelerare le giocate senza pari in cadetteria – ma piuttosto nell’alzare un tantino l’asticella agonistica. Questo avrebbe permesso al popolo bianconero, generoso come sempre nel sostenere i propri colori dall’inizio a ben oltre la fine, di tornare a casa con una sensazione diversa. Il sentore di chi ha assistito alla recita di venerdì sera è stato, infatti, quello che il Cesena, in questa stagione, abbia ormai dato tutto e che cullare ancora il sogno playoff sia onestamente troppo per quelle che sono le reali capacità di questo gruppo.
L’entusiasmo della neopromossa che ha stravinto la C e quel pizzico di fortuna, che non guasta mai, che ha accompagnato le recite a cavallo tra gennaio e febbraio quando, pur non brillando, si portavano a casa punti preziosi, ha permesso di mettere in cascina il fieno necessario per tenersi sempre alla larga dalla zona pericolosa. Giocare senza patemi ha mascherato i limiti di una squadra che non ha profili che si esaltano quando il gioco si fa duro. La classifica dice che la salvezza è cosa quasi fatta, 9 punti di vantaggio sulla zona playout a 4 giornate dalla fine sono un margine che dà sicurezza, ma raggiungere i playoff, allo stato delle cose, appare complicato. Adesso il gruppo delle pretendenti si è infoltito, il Modena ha raggiunto a quota 44 Cesena e Bari e i canarini, grazie alle 3 vittorie nelle ultime 5 uscite, sembrano al momento i più accreditati ad aggiudicarsi l’ottavo posto. Il Bari, come il Cesena, ha il fiato corto e, come i bianconeri, chiuderà la stagione con due trasferte da brivido a Cittadella e Sudtirol. Poi, dietro c’è una Carrarese che nelle ultime 5 gare ha recuperato 6 punti al Cesena e 4 ai pugliesi ed ora viaggia 3 lunghezze sotto a quota 41.
Tornando alla gara con il Sassuolo, i novanta minuti hanno restituito però una certezza, quella che il Cavalluccio ha un signor portiere per la B. Le parate di Klinsmann hanno impedito che la gara si chiudesse con largo anticipo e uno scarto ben più ampio. Nove in tutto i tiri nello specchio della porta dei neroverdi, contro uno solo dei bianconeri, e tolti i due gol gli altri sono finiti sui guanti del figlio d’arte che ha dimostrato che quel posto da titolare non è frutto del cognome pesante. Per il resto poca roba da salvare e se si guarda al futuro c’è da mettere le mani in tutti i reparti se si vuole consolidare la categoria e magari aspirare a qualcosa di più il prossimo anno. Tanto lavoro per il mercato estivo che deve essere però figlio di una programmazione, che se non è già iniziata, non può attendere molto. Prima però occorrerà capire chi deciderà le strategie e chi sarà il braccio operativo nella costruzione della squadra.
Andrea Baraghini