ANNAMARIA SENNI
Cronaca

Cgil: il 2024 un anno difficile : "Lotta a inflazione, salari bassi e all’aumento di precarietà"

La segretaria Maria Giorgini: "Siamo un territorio forte e coeso, ma la crisi che sta arrivando ci preoccupa moltissimo. Corriamo il rischio di un ulteriore aumento della cassa integrazione".

La segretaria Maria Giorgini: "Siamo un territorio forte e coeso, ma la crisi che sta arrivando ci preoccupa moltissimo. Corriamo il rischio di un ulteriore aumento della cassa integrazione".

La segretaria Maria Giorgini: "Siamo un territorio forte e coeso, ma la crisi che sta arrivando ci preoccupa moltissimo. Corriamo il rischio di un ulteriore aumento della cassa integrazione".

Maria Giorgini, segretaria della Cgil di Forlì-Cesena, qual è il bilancio del 2024?

"Il 2024 è stato un anno difficile per tante persone e famiglie. L’inflazione del biennio 2022-2024 pari al 16.5%, si è scaricata sui bassi salari e pensioni, a questo si è aggiunta la difficoltà a pagare mutui e affitti e a trovare casa, in uno scenario dove abbiamo visto l’aumento di condizioni di precarietà (il 91.2% delle assunzioni è con contratti precari) e di incertezza sul lavoro determinata anche da un aumento della cassa integrazione pari al 18.9% nei primi mesi dell’anno che ha inciso in particolare nella metalmeccanica artigiana e nel distretto del calzaturiero del Rubicone".

L’impegno della Cgil nel 2024 su cosa è stato orientato?

"Abbiamo raccolto 66.360 firme nei quattro quesiti referendari (su sicurezza sul lavoro, contrasto alla precarietà e tutele in caso di licenziamento illegittimo) a cui si è aggiunta la raccolta firme per il referendum sulla cittadinanza per dare risposte alle tante ragazze e ragazzi stranieri che vivono nel nostro territorio. Il 2024 è stato anche l’anno di rinnovo di molti contratti nazionali di lavoro che hanno portato aumenti di reddito in tanti settori, in media di 191 euro, con punte che superano i 300 euro mensili. Un lavoro però non sufficiente per coprire l’inflazione a due cifre".

Preoccupazioni guardando il futuro?

"Siamo un territorio forte e coeso, ma la crisi che sta arrivando ci preoccupa moltissimo. Corriamo il rischio di un ulteriore aumento della cassa integrazione dovuta a due fattori: la crisi dell’export già in atto a fronte dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, e poi la crisi interna, dovuta al calo dei consumi determinato dai bassi redditi falcidiati dall’inflazione".

Come arginare la ‘crisi del centro storico’?

"Si tratta di un fenomeno globale. Cesena è tra i centri storici che negli ultimi vent’anni ha resistito meglio all’impatto con la grande distribuzione e i centri commerciali; oggi incomincia a soffrire del fenomeno dell’e-commerce. L’impegno delle amministrazioni pubbliche è importante con politiche che agevolino i proprietari nell’abbassare i canoni di affitto, che sostengano le nuove imprese commerciali, che promuovano eventi in un centro storico dove anche l’arredo urbano fa differenza".

Si sta assistendo a un dibattito importante sulla sede della Questura. Cosa ne pensa?

"Sulla allocazione delle sedi centrali degli enti non ci interessano le bandierine , ciò che ci interessa è che i servizi siano di prossimità. Un cittadino Cesenate , Forlivese o dell’appennino deve poter avere servizi di prossimità. Vale per la questura, la motorizzazione ma anche per la sanità . In quest’ultimo caso , l’Ausl Romagna è un esempio: il cittadino si trova la specializzazione nelle eccellenze romagnole con l’opportunità di una azienda unica, ma non devono venire a meno, anzi vanno implementati, i servizi di prossimità, come i medici di medicina generale e gli ambulatori, e garantito il servizio pubblico locale per le aree più lontane, come l’Appennino, dove siamo di fronte spesso alla desertificazione di servizi pubblici e privati".

Un altro tema scottante è quello sulla sicurezza sul lavoro… "Siamo ancora in lutto per l’ultimo infortunio mortale avvenuto nel nostro territorio pochi giorni fa, quando un camion ha investito un operaio in autostrada. Si deve fare di più, a partire dagli investimenti pubblici nel sistema dei controlli. Nel 2024 abbiamo registrato 7 vittime e oltre 6.300 infortuni. Significa che nella nostra provincia 17 persone escono di casa ogni giorno e tornano a casa infortunate: sono dati allarmanti".

Annamaria Senni