
La minoranza di centrodestra di Gambettola interviene sul futuro del complesso Sacta, da molti anni al centro di progetti di...
La minoranza di centrodestra di Gambettola interviene sul futuro del complesso Sacta, da molti anni al centro di progetti di rigenerazione urbana mai decollati. "Il progetto di recupero va portato avanti, lasciando in stand by l’edificio vincolato". Il tabacchificio Sacta è uno dei più grandi complessi per la lavorazione del tabacco rimasti ancora in piedi in Emilia Romagna. Situato nel centro di Gambettola, da metà anni ‘70 è in totale abbandono e cadente; in 50 anni tutte le giunte che si sono succedute hanno cercato una soluzione, ma non sono andate al di là dei progetti. La sindaca Letizia Bisacchi nei suoi 5 anni era riuscita a raggiungere un accordo fra Comune, la famiglia proprietaria Passerini di Cesena e la Provincia. "L’Amministrazione – scrive l’opposizione – aveva inizialmente ipotizzato l’insediamento di una Casa di Comunità all’interno dell’edificio vincolato dalle Belle Arti, una struttura che presenta da sempre criticità tecniche e architettoniche tali da rallentare qualsiasi ipotesi progettuale concreta. A complicare il quadro è intervenuta, nei mesi scorsi, la Regione ha deciso di non finanziare la struttura sanitaria all’interno del complesso. L’idea originaria è decaduta e per questo motivo l’iter è stato sospeso dal consiglio comunale in attesa di trovare soluzioni. Oggi, come gruppo consiliare di minoranza, chiediamo che il progetto sul complesso Sacta venga portato avanti con qualche necessaria modifica, senza vincolarsi a un edificio che, per limiti strutturali e vincoli storici, rischia di restare l’ennesima incompiuta del nostro territorio".
Vincenzo D’Altri