Confesercenti: "Tassa di soggiorno da rivedere"

Le presenze turistiche a Cesena nel 2023 superano quelle del 2019 pre-pandemia, segnalando un ritorno stabile dei turisti. Gli introiti derivanti dal turismo sono preziosi per l'economia cesenate. Tuttavia, la presidente degli albergatori solleva il problema dell'imposta di soggiorno e della concorrenza sleale dei B&B.

Le presenze turistiche a Cesena nel 2023 superano quelle del periodo pre-pandemia del 2019. "E’ un segno di un ritorno ad una presenza stabile di turisti nella nostra città – commenta il presidente Confesercenti Cesena Cesare Soldati – Questo conferma che anche a Cesena si può fare accoglienza turistica, considerando che gli introiti che derivano dal settore turismo sono preziosi per l’economia cesenate". Sul dato turistico interviene anche la presidente dell’associazione albergatori nonché socia Confesercenti Simona Matassoni titolare dell’hotel Savio: "Ci sono due tipi di turisti che frequentano la nostra città quelli business e quello leisure, cioè quelli che effettivamente vengono a Cesena proprio per fare turismo, e devo dire che questi sono veramente pochi, mentre le nostre strutture lavorano prevalentemente con persone che alloggiano dal lunedì al giovedì per motivi lavorativi e che ritornano anche per diverse settimane di seguito, per cui far pagare alle stesse persone sempre l’imposta di soggiorno ci sembra che sia poco utile e poco incentivante. Per questo motivo andrebbe aperta una riflessione sull’applicazione della imposta di soggiorno". Matassoni solleva anche il tema della concorrenza sleale dei B&B.