Dieci anni di commercio. Negozi, calo inarrestabile. Ma per i ristoranti più 20%

I dati provinciali su come è cambiato il settore: abbigliamento e attività non specializzate in difficoltà, si riducono anche i bar. Online 700 aziende.

Dieci anni di commercio. Negozi, calo inarrestabile. Ma per i ristoranti più 20%

Dieci anni di commercio. Negozi, calo inarrestabile. Ma per i ristoranti più 20%

Calo delle imprese del commercio al dettaglio nell’area Romagna–Forlì-Cesena e Rimini nel confronto decennale 2023-2013. In Romagna la variazione negativa è inferiore a quella regionale, ma superiore a quella nazionale. Soffrono gli esercizi specializzati, quelli non specializzati (in tono minore) e, soprattutto, il commercio ambulante. In forte aumento l’e-commerce. Crescono inoltre i ristoranti ma diminuiscono i bar. Sono i dati salienti Infocamere-Movimprese, elaborati dall’Osservatorio economico e sociale della Camera di commercio della Romagna, riferiti al totale delle localizzazioni attive (sedi più unità locali)i sul territorio.

A fine 2023 nel territorio di Forlì-Cesena e Rimini si contano 12.270 imprese attive del commercio al dettaglio. Nel 2003 erano 12.180, quindi di fatto nel 2023 si può ipotizzare un ritorno ai primi anni Duemila quando erano in atto gli effetti espansivi della riforma “Bersani del 1998 che aveva liberalizzato le aperture eliminando le licenze con le tabelle merceologiche.

"Nei 25 anni dall’entrata in vigore della legge Bersani, gli scenari sono cambiati – commenta Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna –. Facebook è nato nel 2004, Twitter e Instagram ancora non esistevano mentre la rete world wide web di Internet per tutti aveva avuto inizio pochi anni prima, nel 1991. Nel 2003, nelle nostre province erano circa 90 le attività commerciali online, numero comprensivo anche delle vendite sui canali TV e radio, dopo venti anni, le sole attività commerciali online, sono quasi 700. Per questi motivi e per la transizione epocale in atto, è necessario un aggiornamento della normativa, adeguandola alla società attuale e valorizzando tutti gli aspetti del commercio, fisico tradizionale e online". Veniamo al nostro territorio.

Al 31 dicembre 2023 in provincia di Forlì-Cesena si contavano 5.395 attività del commercio al dettaglio; il 79,7% di negozi (specializzati e non), il 12,9% dal commercio ambulante e il 7,4% dagli esercizi al di fuori dei negozi e mercati. Osservando l’ultimo decennio, nel confronto con il 2013 si riscontra un calo delle imprese del commercio pari al 9,1%, inferiore alla flessione regionale (-9,9%) ma superiore a quella nazionale (-7,1%). Si assiste ad una diminuzione della maggior parte di settori: quello con il calo maggiore è quello delle edicole con un -31,1%, poi -15,0% i negozi di abbigliamento, che rappresentano la parte prevalente del settore, -15,1% gli articoli sportivi, -9,1% le tabaccherie, -16,3% le ferramenta, -6,6% i mobili, -10,2% le profumerie, -17,3% i negozi di calzature e -14,3% i fiorai.

Nell’ambito alimentare calano le macellerie (-21,2%) e le pescherie (-11,5%). Tra i negozi non specializzati risultano in calo quelli alimentari (supermercati) (-9,4%) mentre sono in aumento quelli non alimentari (grandi magazzini) (+12,9%). Flessione evidente per il commercio ambulante (-31%) mentre risulta in forte crescita il commercio al di fuori di negozi e mercati, trainato dall’e-commerce (+153,8%).

A a fine dicembre 2023 in provincia di Forlì-Cesena si contano 2.827 unità attive: 1.681 ristoranti e 1.146 bar. Negli ultimi dieci anni gli esercizi sono cresciuti del 5,6% (+7,5% in Emilia-Romagna, +13,3% in Italia). La variazione positiva 2023-2013 è dovuta esclusivamente all’aumento del numero dei ristoranti (+19,1%) mentre calano i bar (-9,5%).