"Due segnalazioni da approfondire"

La famiglia Golinucci, tramite la legale Barbara Iannuccelli, intende riportare alla Procura due segnalazioni che puntano il dito su lavori effettuati nella zona del convento dei Cappuccini. Sarà contattata una persona che ha riferito convinzioni personali.

La famiglia di Cristina Golinucci, attraverso la legale Barbara Iannuccelli, intende riportare alla Procura della Repubblica che indaga sulla scomparsa della ragazza cesenate, le segnalazioni di due cittadini. In entrambi i casi, senza indicare circostanze particolari che si riferiscano alla scomparsa della ragazza, le segnalazioni puntano il dito su lavori effettuati nella zona del convento dei Cappuccini. La prima risale al 1997, indica lavori di Enel e Amga nella zona della cisterna e sembra non sia stata approfondita dagli investigatori (che però più volte hanno indagato nella zona anche con l’utilizzo di georadar). La seconda è recente e viene un ex dipendente di Romagna Acque che frequentava, all’epoca dei fatti, le zone dove sparì la ragazza, i dintorni del convento dei Cappuccini dove la 21enne aveva un appuntamento con un religioso. Erano in corso gli scavi per un pozzo e lavori per lo smistamento dell’acquedotto comunale, sull’altro lato della via Dei Cappuccini, rispetto al parcheggio dove Cristina fermò l’auto. L’uomo ha riferito convinzioni del tutto personali: se qualcuno ha fatto del male a Cristina in quel contesto dove c’erano scavi in corso e terra che veniva poi trasportata alla discarica di Rio Eremo, avrebbe avuto gioco facile nel poterne seppellire il cadavere sotto uno strato di tufo. Questa persona sarà contattata dal legale della famiglia Golinucci, che pongono l’interrogativo sul perché non si è mai scavato in quell’area.