
di Raffaella Candoli
Una fragola bianca? Sì, dolce, succosa, dal sapore che ricorda anche un po’ il melone. A oggi il criterio estetico che il consumatore adotta per giudicare una fragola matura è che sia di un rosso intenso e che la superficie sia turgida e priva di ammaccature. Tipico frutto di inizio estate, oggi la si può trovare pur timidamente, in commercio, anche di un bianco che vira al rosato, con semi rossi. Tra i primi a sperimentarne la produzione l’Istituto tecnico agrario Garibaldi, presieduto da Luciana Cino.
"Le varietà bianche oggi in commercio – spiega il docente Fabio Mosconi –. sono il risultato del miglioramento genetico della fragaria chiloensis, originaria del Cile, che in natura produce frutti completamente bianchi. Attraverso una serie di incroci con selezioni e varietà standard se ne è migliorato l’aspetto, la consistenza, la pezzatura, la deperibilità, con presenza di sfumature rosate o color salmone assenti nelle linee originarie".
"Questi frutti – interviene Liliana Ruffilli, responsabile dell’azienda agraria e docente di Produzioni vegetali - devono soprattutto affrontare la reazione dei consumatori perché il bianco è meno attraente e associato al concetto di acerbità. Inizialmente c’era bisogno della prova di assaggio, ma l’aroma mette quasi tutti d’accordo". E, in fatto di sperimentazioni, la stessa azienda agraria del Garibaldi ha introdotto anche un meleto seguito dal professor Fabio Mosconi: "si sperimenta – illustra - una nuova forma di allevamento non ancora presente in zona su varietà di mele resistenti, poco diffuse e poco conosciute; in sostanza testiamo la risposta e l’adattabilità di cultivar di nuova introduzione a una forma di allevamento di nuova concezione. Un’altra nota molto importante per noi è la conversione di una parte di terreno in orto, con suddivisioni in quadrati con colture orticole diverse".
In questo monento si raccolgono aglio, scalogno, porro, cipollotti, cavolo cappuccio, finocchio, radicchio rosso, patate, cetrioli, zucchine e fiori di zucca un ibrido di zucchino da fiore, pomodori in varietà, melanzane, peperoni, peperoncini, il tutto seguito dal prof Mauro Cola.
Inoltre è stato ricavato un campo di piante da seme in collaborazione con la ditta Sais di Cesena, seguite dal professor Federico Corbara, responsabile con Ruffilli dell’azienda agraria. Il giardino di piante aromatiche e l’orto botanico ha invece instaurato una collaborazione con la gelateria Puro e Bio, che l’azienda agraria rifornisce di fragole, albicocche, ciliegie, menta e erba cedrina. Altra novità è un impianto di vigneto di 3.140 metri con due cloni di Albana, due cloni di Trebbiano e due cloni di Sangiovese con portainnesti sperimentali che dimostrano buone risposte agli stress fisici dell’ambiente.