"Esplosioni sempre più vicine alle nostre case"

Protestano le famiglie che abitano in frazione Masrola a Borghi per i lavori nella cava: "La terra trema, non ci sentiamo al sicuro"

"Esplosioni sempre più vicine alle nostre case"

"Esplosioni sempre più vicine alle nostre case"

Da mesi quattro famiglie vicine alla cava di Borghi in frazione Masrola protestano per l’esplosivo che viene messo sui monti per potere estrarre il materiale che serve per l’edilizia. Oltre a loro, la protesta si va estendendo anche ad altre famiglie che abitano nel centro della frazione, mentre le quattro famiglie si trovano a circa 200 metri in linea d’aria. Portavoce di un gruppo di abitanti è Mirco Brigliadori che abita vicino alla cava dal 1999. Però le case a Masrola sono sempre esistite. "Sì. Però la lavorazione anni fa avveniva su un monte a oltre 600 metri. Ora la lavorazione si è avvicinata alle case e sta provocando danni". Quali? "Prima di tutto a livello geologico, in quanto quando piove con bombe d’acqua come nei giorni scorsi, tutto si trasforma in torrente in quanto per il loro lavoro disboscano e di conseguenza l’acqua non ha più un freno". E alle case? "Abbiamo già dovuto cambiare alcuni infisse perchè con crepe anche se non sappiamo se sia stato causato dagli esplosivi oppure dal movimento della terra. Anche i nostri vicini hanno infisse con crepe". E’ vero che la popolazione ha paura anche della qualità dell’aria che sarebbe inquinata dalle polveri causate dagli esplosivi? "Certamente. Le macchine fuori, lavate il giorno prima, il giorno dopo sono coperte di polvere. Anche qui non sappiamo se è quella che arriva dopo gli esplosivi, oppure da altro". Avete fatto presente questa situazione agli enti preposti? "Alla ditta che da alcuni anni ha in gestione le cave no. In comune a Borghi sì e anche ai Carabinieri della Forestale e una pec pure ai Vigili del Fuoco". Cosa chiedete? "Non che venga chiusa la cava perchè non vogliamo che restino senza lavoro decine di dipendenti. Ma siccome da oltre 600 metri si sono avvicinati su un altro monte vicino alle nostre case, chiediamo che trovino una soluzione che possa andare bene a tutti. Una volta queste case erano un’oasi di pace e tranquilittà. Oggi viviamo con le ruspe sopra la testa e la terra ballerina. Ci chiediamo se le nostre vite e le nostre case sono al sicuro". Da registrare anche la risposta dell’amministrazione comunale che dice che le abitazioni in questione sono case popolari costruite negli anni ‘50 e poi ristrutturate, che le cave sono sempre esistite, che quando vengono collocati gli esplosivi c’è una sirena che avvisa molto prima e che c’è un app dedicata con le date e gli orari della collocazione degli esplosivi.

Ermanno Pasolini