di Luca Ravaglia
Si comincia con una puntualità da caserma. Alle 8.57 il generale Francesco Paolo Figliuolo scende dall’auto davanti al Comune di Sarsina dove ad aspettarlo trova una delegazione di alpini sull’attenti e il sindaco Enrico Cangini, che stringendogli la mano apre i convenevoli di una giornata che si caratterizzerà per le poche formalità e i molti confronti su un tema, quello della ricostruzione post alluvione, che non ammette giri di parole. E in effetti il commissario si presenta nella nostra fetta di Romagna col piglio di chi intende stare ai fatti. Colazione volante all’esterno del palazzo comunale e primo incontro tecnico all’interno degli uffici, alla presenza anche del presidente della Provincia Enzo Lattuca. Poi via, si parte tutti per vedere in presa diretta ciò che il maltempo ha distrutto. La lista sarebbe sterminata: serve per forza fare una cernita, che nell’area sarsinate si limita alla zona di Quarto e alla frazione di Tezzo. In quest’ultimo tratto si osservano le cicatrici lasciate da una frana che a vederla dal vivo, mentre si generava, faceva gelare il sangue. Tanto che a posteriori, vedendo l’immediata vicinanza di alcune abitazioni, rimaste illese, Figliuolo sospira: "Per chi ci crede, qui il buon Dio ci ha messo una mano".
La visita prosegue nelle zone di Mercato Saraceno, dove a fare gli onori di casa c’è la sindaca Monica Rossi, alla quale si aggiungerà poi anche la vice presidente della regione Irene Priolo. Ci si sposta tra paesaggi lunari e post apocalittici, ad ascoltare i racconti di chi quei giorni c’era. E non dimentica: "Gli alberi cadevano come stuzzicadenti, uno dopo l’altro. La pioggia torrenziale come quella che per dieci minuti non ti fa uscire da sotto l’ombrello, qui è durata 10 ore. E ha distrutto tutto". Vale anche per Roncofreddo, dove per misurare l’impatto di una frana si entra a casa di Giovanni Bartoli (ex direttore del Conservatorio di Cesena), che nonostante tutto non perde il buon umore: "Era il nostro paradiso, tanto che ogni volta che mi chiedono dove vado in vacanza, rispondo s a casa mia. Qui sotto c’era un bosco, ora è tutto diverso". Figliuolo ascolta e prende atto: "Prima di tutto serve consolidare quello che c’è già. I fondi ci sono, la nostra struttura li erogherà immediatamente. Poi dobbiamo pensare in prospettiva, insieme. Il territorio mette le esigenze, dopo di che noi, con le università e i tecnici dobbiamo fare un piano che tenga conto che quelle scene apocalittiche dovute a 500 millimetri di pioggia caduti in pochi giorni potrebbero essere dei fenomeni non eccezionali, ma destinati a diventare anche ciclici. Sono rimasto molto impressionato nel vedere le immagini terrificanti di un filmato nel quale si vede venir giù una parte del territorio". Figliuolo rassicura anche sui tempi degli interventi: "Il Governo - la struttura commissariale - c’è e ci mette la faccia. Vedere di persona serve da sprone a fare di più e meglio. Mi auguro di avere ancora un po’ di bel tempo che ci permetta di portare avanti i lavori, sia stradali che per la messa in sicurezza dei corsi d’acqua. Vogliamo procedere nel pieno rispetto delle norme e della trasparenza, ma anche con rapidità. E’ importante: alle parole devono seguire i fatti, altrimenti si perde la credibilità". Annunciata infine per oggi un’ordinanza pilota per la messa in sicurezza dei fiumi dell’Emilia-Romagna.