Francesca, bocche cucite sul licenziamento

Dietro alla rescissione del contratto alla figlia del presidente, responsabile della comunicazione, l’ipotesi di contestazioni sui giorni di lavoro

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Le bocche sono strettamente cucite sia sul fronte dell’azienda che da parte di Francesca Amadori (nessuno risponde alle richieste di chiarimenti), ma le indiscrezioni si moltiplicano: sulle ragioni del licenziamento della nipote del fondatore del gruppo, si parla con insistenza di una prolungata assenza dal lavoro che Francesca (da diciotto anni anni in azienda con diversi ruoli, l’ultimo dei quali come responsabile della comunicazione del Gruppo Amadori) avrebbe motivato con ragioni di salute, ma senza produrre alcun certificato medico.

Che sia questa oppure no la motivazione della brusca interruzione del rapporto di lavoro lo sanno solo i diretti interessati, ma basterà avere pazienza e aspettare che questa intricata vicenda (che non proietta una luce favorevole su una delle più importanti aziende romagnole) approdi nelle aule di giustizia. Infatti Francesca Amadori ha ribadito anche ieri quel che aveva dichiarato giovedì scorso per rispondere al comunicato dell’azienda che, dopo la pubblicazione della notizia sul Carlino, riferiva di rapporto di lavoro "concluso per motivazioni coerenti e rispettose dei principi e delle regole aziendali, valide per tutti i dipendenti senza distinzione alcuna".

"Quanto al licenziamento – aveva replicato Francesca Amadori –, preciso che sto valutando le iniziative più opportune per oppormi ad un provvedimento che ritengo ingiusto e illegittimo e che non riguarda la violazione di alcuna regola aziendale, trovando al contrario fondamento in altre logiche che dovranno essere appurate nelle opportune sedi".

La curiosita delle tantissime persone (non solo cesenati) che si sono rivolte alla nostra redazione è duplice: in primo luogo chiedono di sapere la motivazione ufficiale del licenziamento, e in secondo luogo vorrebbero chiarimenti sulle "altre logiche" di cui parla Francesca Amadori. E’ probabile che queste ultime siano da ricercare in dinamiche famigliari che negli ultimi anni si sono intrecciate con quelle aziendali.

Ieri intanto il fondatore del gruppo ha festeggiato i suoi novant’anni. La storia del gruppo parte negli anni Trenta, quando i coniugi Ondina e Agostino Amadori, insieme ai figli Francesco, Arnaldo e Adelmo, cominciano la

commercializzare pollame, conigli e altri animali da cortile. Nel giro di poco tempo i fratelli decidono di dedicarsi anche all’allevamento e nel 1969 viene fondata l’azienda attuale, che oggi dà lavoro a 8.900 persone e fattura 1,2 miliardi di euro.

Paolo Morelli