Andrà anche peggio, visto che dopo lo stadio ‘semichiuso’ con Curva Mare off limits sabato sera col Pontedera, il 3 febbraio contro la Fermana si giocherà del tutto a porte chiuse. Intorno alla casa del Cavalluccio si annuncia un periodo di venti gelidi, che cozzano decisamente col clima euforico che si dovrebbe respirare navigando in vetta alla classifica. È un peccato, per vari motivi.
Innanzitutto il tema sportivo: la strada è ancora lunghissima e il morale deve restare alto. Per continuare a vincere serve capitalizzare ogni opportunità a proprio favore. Migliaia di persone che gridano per tutta la partita sostenendo la squadra, sono più di un’opportunità. ‘You’ll never walk alone’, cantano quelli a Liverpool. Il tifo organizzato romagnolo non ha certo voltato le spalle alla squadra, ma i fatti dicono che ora, per due turni interni, il Cesena un pezzo di strada dovrà forzatamente farselo da solo. Così si confeziona un bel regalo non necessario a chi insegue.
Poi c’è il tema della città, dello stadio che ha ospitato la nazionale maggiore e i Campionati Europei Under 21, una bomboniera dove vedi i giocatori a due passi, non ci sono reti né transenne, ci si gode lo spettacolo e basta. Perché il pubblico lo merita, perché le regole si rispettano, a prescindere dalla possibilità di infrangerle. E invece eccoci qui, con due sanzioni sulle spalle e la macchia di un gioiello che con l’incuria potrebbe ossidarsi. Niente è peggio di un gioiello buttato al vento, di una squadra vincente senza il suo pubblico intorno. Andrà peggio, poi però deve tornare ad andare meglio. Molto meglio.
Luca Ravaglia