I medici: "Cambiare direzione"

L'Anaoo, sindacato dei medici e dirigenti della sanità, analizza la crisi del Pronto soccorso in Europa: 63% degli accessi sono pazienti non urgenti. La Guardia medica è andata in tilt. I Cau non risolvono il problema.

Il sistema del Pronto soccorso è in crisi in tutta Europa per la pressione di patologie a bassa complessità che non richiedono cure troppo complesse e che dovrebbero essere gestite fuori dall’ospedale. E’ questa, in estrema sintesi l’analisi del problema da parte dell’Anaoo, il sindacato dei medici e dirigenti della sanità. In Emilia-Romagna, su oltre un milione 700mila accessi all’anno in Pronto soccorso, circa un milione (63%) è rappresentato da codici bianchi e verdi, cioè pazienti non urgenti e che non richiedono ricovero. Questi numeri sono la vera causa delle attese interminabili per i pazienti più gravi. Allo stesso tempo il sistema della Guardia medica, in particolare durante il periodo Covid, è andato in tilt. I medici non effettuano quasi più visite, erogano soltanto consigli telefonici. Secondo l’Anaoo il sistema è disertato dai pazienti meno gravi (appunto codici bianchi e verdi) perché non risponde alle loro esigenze. Potenziare questo servizio attraverso l’istituzione dei Cau, sempre a giudizio del sindacato dei medici, non risolve affatto il problema. Occorrerebbe invece andare in un’altra direzione. I cau presentano inoltre criticità in quanto non è stata prevista l’attività specialistica. I professionisti concordano comunque che "i Cau debbano realizzare quel punto di integrazione tra ospedale e territorio che manca al sistema".