Idrofresa made in Cesena. Scaverà la metro di Roma

Prodotta dalla Soilmec del gruppo Trevi servirà all’archeo-stazione della linea C

"Questa è l’Idrofresa che servirà per scavare la metropolitana più grande d’Europa. Viene da Cesena". Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, caschetto bianco e giubbino catarifrangente sopra la cravatta, è al centro del cantiere di piazza Venezia destinato a cambiare la viabilità della capitale. Dietro il Vittoriano, al fianco un macchinario tecnologicamente avanzato progettato e realizzato dalla Soilmec di Cesena, divisione metalmeccanica del Gruppo Trevi, leader mondiale nell’ingegneria del sottosuolo. La macchina blu con traliccio tricolore troneggia al centro della Piazza, a pochi passi dai Fori Imperiali e dal Colosseo. Dovrà scavare fino a 85 metri di profondità tutti i muri perimetrali di un’opera senza precedenti: la nuova archeo-stazione della Metro C. Una stazione museo di otto livelli sotto il livello del suolo, collegati da 27 scale mobili, sei ascensori e tre varchi di accesso che condurranno ad altrettante aree museali nelle quali verrà esposto anche ciò che emergerà nel corso degli scavi.

L’idrofresa SC-130 Tiger, alta 24 metri e mezzo e pesante 185 tonnellate, è stata trasportata dallo stabilimento di Cesena fino al cuore di Roma divisa in cinque blocchi, che poi sono stati assemblati in cantiere. La stazione che verrà sarà uno snodo centrale della nuova linea C della metropolitana, la prima a guida automatica della capitale, commissionata da ‘Roma Metropolitane’ e realizzata dalla società consortile Metro C S.c.p.a., guidata da Webuild e Vianini Lavori. "I punti di forza dell’idrofresa e più in generale di tutte le nuove macchine che stiamo realizzando - commentano da Soilmec – sono frutto di una costante innovazione tecnologica, favorita anche dall’interscambio con la Divisione Trevi. Stiamo immettendo nel mercato modelli sempre più ‘intelligenti’, in grado di combinare alte prestazioni e controllo, attraverso sofisticate soluzioni software". Ogni macchina è infatti dotata del sistema di controllo DMS (Drilling Mate System) che consente di monitorare e controllare, in tempo reale, le attività e lo "stato di salute" della macchina. Grazie al monitor di bordo, l’operatore può tenere sotto controllo la verticalità e tutti gli altri parametri di scavo. E di intervenire per correggere eventuali disallineamenti". A questi aspetti si aggiungono la compattezza dei macchinari che permette impieghi più agevoli nelle aree ristrette e l’attenzione alle performance abbinata alla sicurezza e alla sostenibilità. Principi che ispirano anche la nuova linea di macchina da palo Blue Tech, ma non solo. Ad esempio, sempre nello stesso cantiere di piazza Venezia è presente anche una nuova macchina micropalo completamente elettrica, la SM-13e. Il Gruppo Trevi, con 3200 dipendenti, è leader a livello mondiale nell’ingegneria del sottosuolo. Nato a Cesena nel 1957, conta circa 65 società e due divisioni: Trevi, che realizza opere di fondazioni speciali e consolidamenti di terreni per grandi interventi infrastrutturali (metropolitane, dighe, porti e banchine, ponti, linee ferroviarie e autostradali, edifici industriali e civili) e Soilmec, nata nel 1969, che progetta, produce e commercializza macchinari, impianti e servizi.