"Il Rubicone ci minaccia" La paura dopo l’esondazione

L’azienda agricola ‘La beccaccia’ di Montilgallo ha subìto gravi danni. Il titolare: "Non è la prima volta. Disastri causati da scarsa cura dell’alveo".

"Il Rubicone ci minaccia"  La paura dopo l’esondazione

"Il Rubicone ci minaccia" La paura dopo l’esondazione

di Ermanno Pasolini

Danni per oltre 80mila euro. Sono quelli che ha subito l’azienda agricola "La Beccaccia" di Montilgallo di Longiano i cui titolari sono Guido Angelini e suo genero Cristian Canini che dice: "Dopo dopo l’inizio della pioggia torrenziale alle 10.30 di mercoledì 16 maggio il Rubicone ha iniziato a straripare allagando tutta l’azienda. Ha divelto gli alberi lungo il fiume, ha rotto l’argine e invaso i frutteti distruggendo circa 7.000 mq di alberi di mele e altri circa tre ettari di terreno coltivati a frutta e verdura sono stati sommersi da un metro e 80 centimetri di acqua. Tutta la verdura è andata perduta e per quel che riguarda gli alberi da frutta rimasti in piedi, bisogna vedere come reagiranno alla asfissia radicale perchè dovrebbe arrivare il caldo torrido. Abbiamo avuto danni ingenti anche ai mezzi agricoli sommersi dall’acqua e dal fango".

L’azienda di Montilgallo è solo un esempio tra le centinaia di casi di aziende agricole danneggiate in tutto o in parte da alluvione e frane. In Romagna per il settore agricollo si stimano danni per oltre 1,5 miliardi di euro e un lavoro di anni per il ripristino delle coltivazioni.

Cristian Canini spiega anche quale è il problema che si trascina da decenni: "Il Rubicone in questo tratto straripa spesso in quanto non è mai stato pulito, ci sono diversi impedimenti per cui l’acqua esce fuori e invade la nostra azienda. Ho segnalato i danni alla Cia e al Comune di Longiano. L’ultimo allagamento grosso che abbiamo subito è avvenuto nel 2015 con circa 40mila euro di danni. Ma nessuno ha fatto nulla e non abbiamo avuto alcun risarcimento danni. Adesso abbiamo iniziato a portare via un po’ di detriti per potere almeno passare. Per quest’anno addio raccolto e per i prossimi 3-4 anni addio mele perchè bisognerà ripiantare in buona parte gli alberi da frutto e le mele le raccoglieremo fra 4-5 anni".

Poi l’imprenditore agricolo conclude: "Noi non molliamo. Sono qui da vent’anni nell’azienda di mio suocero e questa è stata sempre la sua passione. Amiamo questo lavoro e vogliamo portarlo avanti. I sacrifici saranno tanti ma ci siamo rimboccati le maniche".