Infiltrazioni mafiose: "Segnalazioni continue per tutelare le attività"

Le associazioni di categoria replicano alle critiche di Manzelli (Uil) "Non taciamo sui casi sospetti, ma parliamo nelle sedi deputate".

In riviera è polemica sulla questione dei tentativi di in filtrazioni mafiose, con persone vicine alla ‘Ndrangheta calabrese che hanno rilevato bar, ristoranti e pasticcerie. Ieri il segretario Paolo Manzelli della Uil di Cesena, ha criticato le associazioni di categoria, accusandole sostanzialmente di non fare la battaglia contro la criminalità e di non dire nulla, facendo passare tutto sotto silenzio. Apriti cielo, negli uffici delle categorie economiche del territorio ieri c’era un clima incandescente, con i vertici di commercianti e operatori turistici che rispediscono al mittente le accuse, additando la Uil come un sindacato che vuole farsi bello sui giornali ma nel concreto non fa nulla.

Giancarlo Andrini, presidente di Confcommercio Cesenatico, va giù duro: "Rigettiamo le accuse, perchè siamo noi ad aver sempre denunciato le irregolarità e, già in passato, ci siamo fatti promotori di esposti, denunce e segnalazioni agli organi preposti, sul versante delle organizzazioni criminali che gestiscono l’abusivismo commerciale e altre forme di irregolarità. Non solo, per non fare esporre i soci che potrebbero essere facili vittime di ritorsioni, ci occupiamo sempre noi delle segnalazioni alle forze di polizia e promuoviamo tutti gli anni la Giornata della legalità, con tutte le forze dell’ordine, alle quali poniamo l’accento su pericoli e priorità. Inoltre come Confcommercio collaboriamo sempre con le forze dell’ordine e teniamo rapporti stretti con il Comando provinciale della Guardia di Finanza. A Manzelli dico che su questo problema molto delicato, c’è chi vuole scrivere sul giornale per fare del clamore che non serve a nulla e c’è invece chi fa il suo dovere nei canali giusti, senza farsi pubblicità e puntando ad un lavoro proficuo".

Leandro Pasini, presidente di Adac Federalberghi è critico nei confronti della Uil: "Evidentemente c’è una competizione fra le categorie sindacali, visto che recentemente c’è chi le spara davvero grosse. Noi associazioni non siamo la causa di tutti i mali, piuttosto c’è una difficoltà oggettiva di dialogo con i sindacati. Abbiamo fatto e stiamo facendo tanto per avere un buon rapporto, ma loro devono sempre picchiare, prendendo anche dei granchi. Comunque stiano sereni perchè non è affatto vero che noi stiamo zitti, anzi, noi sappiamo parecchie cose, ma parliamo nelle sedi opportune e non ci facciamo pubblicità. Inoltre non stiamo con le mani in mano, facciamo la nostra parte e ci dispiace essere accusati ingiustamente, perchè non è corretto e di fronte a certi problemi dobbiamo remare tutti nella stessa direzione".

Simone Battistoni, presidente della Cooperativa stabilimenti balneari di Cesenatico, è molto amareggiato: "Questo di Manzelli è un attacco frontale completamente fuori luogo, perchè noi associazioni facciamo la nostra parte e segnaliamo le irregolarità alle forze dell’ordine; noi non stiamo zitti, la differenza è che parliamo alle forze dell’ordine e non sbandierando la questione sui media. Piuttosto sono i sindacati ad essere silenziosi su un tema importante come la Bolkestein, una direttiva europea che potrebbe aprire le porte ai grossi capitali, incluso quelli poco puliti provenienti dalle organizzazioni mafiose, che hanno la necessità di spendere denaro proveniente da attività illecite". Sull’argomento Confesercenti ha preferito non rispondere.

Giacomo Mascellani