"Inizio positivo: belle tracce e clima sereno"

Studenti soddisfatti per la prima prova di Italiano. Verga, la musica e le leggi razziali gli argomenti più scelti. "Li avevamo svolti in classe"

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di Luca Ravaglia

I sorrisi valgono più di mille parole. Soprattutto ora, quando non ci sono più mascherine a coprirli e la porta del liceo si apre e si richiude alle spalle, con la prima prova della maturità in archivio, scollinata tra le tracce dedicate alla musica, alla letteratura di Verga e alle pagine buie della storia rievocate dalle parole di Liliana Segre. "Ho scritto di musica e me la sono goduta – Elena Demeter del liceo scientifico Righi è partita col piede giusto –. Il clima era più sereno di quello che mi aspettassi e a parte il gran caldo, tutte le altre condizioni erano ideali. A partire dalle tracce che ci sono state proposte e che mi sono sembrate decisamente alla portata. Sono arrivata ben preparata, al termine di un percorso di studi che ha certamente risentito della pandemia ma che per fortuna nella fase finale non ha avuto intoppi. Bene così e ora sotto con la seconda prova, la più impegnativa".

Le fa eco Elia Venturi, stessa scuola e stessa classe, che sorride di fronte al cielo terso: "Abbiamo ritrovato tante cose che in precedenza eravamo stati costretti a mettere nel cassetto. A partire dalla convivialità coi compagni, le feste a 100 giorni dal diploma, le cene di classe e la gita con almeno una notte trascorsa lontano da casa. Certo, la scuola è prima di tutto formazione didattica, ma non solo. Perché a quest’età non si cresce soltanto dietro ai banchi. L’ultimo anno è filato via liscio, a parte una quarantena a inizio 2022 e il percorso formativo è stato lineare. Ora sotto col rush finale e poi dopo l’estate si cambia vita, all’università. L’obiettivo? Biotecnologia o genetica". Pochi passi ed eccoci sotto l’ombra del ‘Cubo’. Dalle porte del liceo classico ‘Monti’ escono a drappelli, con le ragazze ad aprire le fila. "Sono stata nervosa fino alla lettura delle tracce – commenta Gaia Fabbri – poi quando ho visto il riferimento a Giovanni Verga mi sono rasserenata: lo avevamo studiato ampiamente in classe e dunque credo di essermela cavata bene. A maggior ragione dico che il percorso scolastico che abbiamo affrontato è stato adeguato, nonostante il covid: siamo arrivati dove dovevamo essere". Anna Arrigoni , anche lei iscritta al liceo classico, indirizzo socio economico, ha scelto di sviluppare le riflessioni di Liliana Segre: "Ad essere sincera, durante le simulazioni fatte a maggio mi ero trovata più in difficoltà… Qui invece tutto liscio. Almeno per ora.. Vediamo cosa ci riserverà la seconda prova, che per noi sarà diritto. A rendermi fiduciosa è il fatto che la hanno composta i docenti interni alla scuola: dunque sono certa che tratterà di argomenti già discussi durante l’anno. E’ un aspetto decisamente importante".

Martina Dallara è alla conclusione dell’indirizzo dedicato alle scienze umane: "Nel mirino c’è il percorso universitario dedicato alle scienze della formazione, ma serve fare un passo alla volta. Anche io ho scritto di Verga, perché anche se non avevamo trattato nello specifico la novella in questione, ero comunque ben preparata sull’autore. L’ambiente era tranquillo e il fatto che le mascherine non fossero obbligatorie ha rappresentato un altro passo verso quella normalità che ora conto di godermi appieno". In effetti la stragrande maggioranza degli studenti ha scelto di non indossare alcuna protezione sul viso. Come Viola Fabbri: "Siamo arrivati a questo appuntamento ben preparati e consapevoli di quello che ci aspettava. D’altra parte i professori ci hanno responsabilizzato fin da settembre, mettendo subito in chiaro che stava arrivando la fase cruciale del nostro percorso scolastico. L’ambiente dell’esame? Sereno e tranquillo. L’ideale per fare bene la parte che ancora deve essere affrontata. Dopo di che inizierà il futuro, che sogno tra i banchi della facoltà di odontoiatria".