LUCA RAVAGLIA
Cronaca

La lezione dell’alluvione. Alveo e ponti sul Savio, un sistema da ripensare

L’imperativo è dare più spazio al fiume ed evitare rischi di ostruzione. Per questo il Comune ipotizza di rifare il Ponte Nuovo e altri attraversamenti.

La lezione dell’alluvione. Alveo e ponti sul Savio, un sistema da ripensare

La lezione dell’alluvione. Alveo e ponti sul Savio, un sistema da ripensare

Ciò che c’era, può non bastare. L’alluvione dello scorso anno ha causato una devastazione inimmaginabile da qualsiasi stima elaborata prima del 16 maggio del 2023. Ma ora, dopo la tragica evidenza dei fatti, mettere in atto risposte strutturali è diventato imprescindibile. Sono quelle che non possono semplicemente rientrare nell’alveo dei progetti di ricostruzione attualmente in atto o in fase di progettazione in tutto il territorio colpito, ma che necessitano di un respiro e soprattutto di investimenti decisamente maggiori. Il contesto di riferimento è quello dei piani speciali ai quali anche l’amministrazione cesenate sta lavorando e che sono stati anticipati dal sindaco Enzo Lattuca nel corso di una conferenza stampa svoltasi giovedì. Una conferenza destinata a non passare inosservata, perché nell’occasione il primo cittadino ha citato anche l’opportunità di intervenire sui ponti. Il Ponte Nuovo, prima di tutti.

Rifare uno dei principali punti di attraversamento della città (per un costo quantificabile in cica 6 milioni di euro) rappresenta una sfida importantissima, anche per la comunità che di certo andrebbe incontro a un periodo, quello della durata dei lavori, decisamente non semplice sotto il punto di vista della viabilità. Resta però il fatto che quel ponte si è dimostrato uno dei nervi più scoperti nel tratto cesenate. In occasione dell’alluvione certo, ma anche durante tante altre fasi di piena, molto meno problematiche, che hanno avuto come comune denominatore la facile ostruzione delle arcate, con la creazione di un ‘effetto tappo’ le cui conseguenze si sono purtroppo misurate in tutta l’area circostante. Sentir dire che il Ponte Nuovo può essere rifatto, ha certamente creato scalpore, ma in ogni caso quello non sarebbe l’unico intervento da effettuare.

L’amministrazione comunale ha infatti inserito nei piani gestionali della Provincia una serie di attraversamenti del fiume sui quali effettuare opere migliorative, in ordine di priorità e con tanto di costi. In cima alla lista c’è appunto il Ponte del Risorgimento, che collega via Cesare Battisti all’Oltresavio (6 milioni di euro). Seguono la passerella ciclopedonale in area Ippodromo (un milione e mezzo), il ponte della via Emilia sul Pisciatello (un milione e mezzo), la passerella pedonale di via Pescheria sul Cesuola (300.000 euro), il ponte di via San Michele sul Pisciatello (800.000 euro), il ponte di via Acquarola sul Cesuola (500.000 euro) e il ponte di via Castellaccio sul Borello (un milione e mezzo). Verrà segnalata anche la criticità del ponte della via Emilia sul Rio Donegallia (di competenza del Consorzio di Bonifica) per un importo di un milione e 200.000 euro. Tutti questi interventi rientrano in un quadro ancora più ampio che, a seconda delle varie aree del territorio, prevede specifici tipi di approcci. Nel tratto montano e collinare serve pensare per esempio anche a realizzare are di espansione del fiume ed eventualmente ragionare sulla delocalizzazione degli abitati, mentre in pianura serve ottimizzare la capacità di deflusso. Dove è possibile – e utile - intervenire, si dovrà valutare anche l’adeguamento in quota e la sagomatura degli argini, programmando allo stesso tempo interventi di manutenzione straordinaria dei sedimenti sui piani golenali.