LUCA RAVAGLIA
Cronaca

La minaccia della ‘tigre’ "Più zanzare del solito, attenzione ai ristagni"

L’entomologo Venturelli: "Piani di controllo partiti già a maggio, al momento sul territorio regionale il virus West Nile è assente".

La minaccia della ‘tigre’  "Più zanzare del solito,  attenzione ai ristagni"

La minaccia della ‘tigre’ "Più zanzare del solito, attenzione ai ristagni"

di Luca Ravaglia

Se è vero che l’habitat ideale per la proliferazione delle zanzare è l’acqua stagnante, nell’estate che segue l’alluvione del fiume Savio, si annunciano tempi cupi nella lotta ai fastidiosi insetti, che in effetti stanno già facendo notare la loro piccolissima ma ingombrante presenza in tante zone della città.

Claudio Venturelli, entomologo dell’Ausl, andiamo verso mesi da allarme rosso?

"Il numero di zanzare sarà superiore rispetto alla media degli ultimi anni, caratterizzati peraltro da periodi di forti siccità, ma l’allarmismo è ingiustificato: quello che conta è tenere alta l’attenzione".

Quali attività avete messo in campo?

"In concerto con la Regione ci siamo mossi in anticipo, tanto che già da inizio maggio, dunque prima dell’alluvione, avevamo avviato i piani di controllo dedicati sia a rilevare la presenza di zanzare che di eventuali virus che potrebbero essere trasmessi".

Con quali risultati?

"Parto dalla buona notizia: l’unica malattia endemica in Italia trasmessa dalla zanzara è la West Nile e possiamo dire che al momento in tutto il territorio regionale il virus che la provoca è assente. A livello nazionale si sono però registrati ultimamente dei casi in Piemonte e in Sicilia, ragion per cui i nostri controlli sono molto serrati: in questa fase effettuiamo nuovi accertamenti due volte alla settimana. Il che vuol dire che al primo eventuale campanello di allarme saremo pronti a intervenire. E lo faremo sapendo che le zanzare in circolazione sono tante, dunque anche attraverso trattamenti adulticidi".

Campagne come paludi. Il rischio malaria esiste?

"Con fermezza: no. E’ vero che le zone ravennati e ferraresi in passato avevano dovuto fare i conti con questo tipo di malattia che esiste dalla notte dei tempi, ma in ogni caso in Italia il problema è stato debellato negli anni Settanta. Il rischio di contagio da ‘importazione’ poi è insignificante".

Torniamo alla West Nile.

"La zanzara che trasmette il virus è la ‘culex’ , quella preponderante prima dell’avvento della ‘tigre’. Serve precisare che la zanzara non riceve il virus dall’uomo, al quale può però trasmetterlo dopo essere stata contagiata, ma dagli uccelli. Dunque è fondamentale tenere alto il monitoraggio anche sulla salute dei volatili. Lo stiamo facendo".

Che dice di chikungunya, dengue e zika?

"Nessun caso registrato. In questo caso il vettore è la zanzara tigre e a questo proposito serve una essenziale precisazione". Quale?

"L’errore più grave che si potrebbe commettere in questo momento è pensare che l’intervento del singolo cittadino, davanti alle conseguenze dell’alluvione, sia inutile. Niente di più sbagliato: la zanzara tigre prolifera in piccoli ristagni d’acqua, privilegiando in particolare i manufatti. Le grandi distese allagate, che pure favoriscono la ‘clulex’, non sono proprio per lei. Dunque tenere svuotati i sottovasi ed evitare ristagni nelle zone domestiche e adiacenze anche quest’anno sarà decisivo".

Che estate prevede?

"Ci saranno più zanzare del solito, questo sì. Lo dicono le rilevazioni attuali, in crescita. Il picco dovrebbe arrivare nella seconda metà di luglio".