La presidente Asp Baredi (Pd) attacca la Lega "Senza pietà per gli indigenti rimasti senza nulla"

Polemica sui 310 percettori privati del sussidio. "Li definisce occupabili, ma sono persone fragili e malate"

Elena Baredi (nella foto), presidente di Asp (associazione servizi alla persona Cesena), iscritta al Pd da due mesi in cui è entrata insieme ai compagni di Articolo 1, attacca la Lega cesenate intervenuta contro il reddito di cittadinanza. "Deve volerci molto fastidio per gli ultimi – afferma Baredi – per fare certe dichiarazioni abiette che cercano di rintuzzare le sacrosante preoccupazioni dell’assessora Labruzzo. Solo a Cesena 310 percettori di reddito di cittadinanza hanno ricevuto il licenziamento, come nelle peggiori multinazionali. La Lega li definisce occupabili e formabili. Ma da chi, se in 10 mesi di governo la destra antisociale non ha costruito uno straccio di programma formativo strutturale?".

"Sono esseri umani fragili - aggiunge Baredi -: malati, in difficoltà economica, con problemi sociali, spesso con istruzione quasi inesistente. Davvero i leghisti pensano che basti tirar loro un lavoro qualsiasi perché lo possano svolgere?".

"Il reddito di cittadinanza andava riformato, ripensato, ma non cancellato senza dare alternative – prosegue la neopiddina – . Si doveva pensare a percorsi calibrati su esigenze e possibilità dei singoli e investire per reinserire queste persone nel mondo del lavoro, non tagliargli il gas. Il peso sta già ricadendo in maniera scomposta su enti locali, comuni, assistenti sociali che non ricevono nuovi fondi per far fronte a questa ondata provocata dal governo".

"La Lega – concude Elena Baredi – ha avversione ai poveri, dimostrata dall’orgoglio con cui viene rivendicato il risparmio sulla pelle dei più fragili mentre il loro segretario parla di sanatorie che avvantaggiano gli evasori fiscali. Milioni tolti ai poveri contro miliardi di euro da lasciare agli evasori".