ELIDE GIORDANI
Cronaca

Le imprese tra guerre e rincari: "I mutui frenano gli investimenti"

Confartigianato Federimpresa tra crisi internazionali e gli incontri con i 15 sindaci del territorio

Le imprese tra guerre e rincari: "I mutui frenano gli investimenti"

Le imprese tra guerre e rincari: "I mutui frenano gli investimenti"

Parte da un orizzonte largo Confartigianato Federimpresa Cesena per presentare il pacchetto di incontri, programmati dal 7 febbraio al 27 maggio, che si terranno a ruota in ognuno dei 15 comuni del comprensorio cesenate. L’associazione (che conta 3 mila imprese associate, di cui 1600 artigiane, 800 commerciali, 400 industriali e 300 tra professionisti ed altro) guarda alla situazione economica locale ("Non così male...", scandisce il segretario Stefano Bernacci) ma non può sottrarsi ai risvolti della congiuntura geopolitica tra guerre e aumento dei costi delle materie prime. A cui, evidenzia il segretario, si aggiungono "le difficoltà di reperire manodopera qualificata, l’impennata dei mutui che frena gli investimenti soprattutto delle piccole imprese, la scarsa disponibilità delle banche a concedere prestiti e la flessione del tasso di crescita imprenditoriale". Una condizione complessa che "evidenzia la necessità di creare poli che favoriscano lo sviluppo e mantengano il sistema economico sulla breccia della competitività".

Ed è l’obiettivo per il quale l’attuale gruppo di presidenza, composto da Daniela Pedduzza, Marcello Grassi e Stefano Ruffilli - che si prepara all’appuntamento col rinnovo degli organi associativi - ha messo a disposizione, insieme alla segreteria, strumenti nuovi che, insieme a ciò che emergerà dagli incontri sul territori, in cui verranno coinvolti anche i sindaci, saranno l’eredità del loro mandato a chi succederà nella leadership dell’Associazione. Intanto, a turno, i presidenti evidenziano i contenuti dei nuovi strumenti, atti a supportare le imprese locali "nella vigile allerta" richiesta dalla situazione generale. Si parla di "Comunità digitale" che offre momenti formativi e di confronto che ha già coinvolto un centinaio di imprese; di "Campus d’impresa" messo a punto per favorire i talenti, anche dei figli degli imprenditori già attivi che si preparano al passaggio generazionale, oltreché a sostegno di chi coglie la sfida dell’imprenditorialità e di chi cerca un orientamento scolastico che sfoci nel lavoro; di "Sportello sostenibilità" che mette in gioco le filiere produttive, la parità di genere, il rispetto ambientale come certificazione di un modo di essere produttivo ma rispettoso della natura. Nell’insieme si tratta di un pacchetto di strumenti concreti che tengono d’occhio l’economia senza dimenticare il sociale, "poiché - scandisce il segretario Bernacci - la multiformità della nostra base sociale è rappresentativa dell’intera economia del nostro territorio e il suo sviluppo passa anche attraverso un modello di sviluppo sociale". E nell’intenzione c’è anche la necessità di riequilibrare l’attenzione tra le imprese di pianura e quelle di collina, dove le difficoltà sono più difficili da contrastare.

E, tornando alla situazione economica locale, Confartigianato motiva così il cauto ottimismo: gli occupati sono aumentati dell’1,6 per cento, che arriva ad un 7,3 di lavoratori indipendenti. I dati sulle imprese: in provincia hanno registrato un, pur lieve, calo, passando dalle 41.898 unità del 2021 alle 40.314 del 2023. Scendono di numero anche le imprese artigiane (da 11.815 a 11488), ma si assiste ad una polarizzazione che le rende più robuste.