Un doppio lutto quello di ieri nel mondo del calcio che colpisce anche il pianeta bianconero. La scomparsa di Carletto Mazzone (86 anni) e quella di Francesco Scorsa (76 anni), che del tecnico romano fu allievo nell’Ascoli, fanno scattare ricordi e sensazioni forti anche per il popolo cesenate. Mazzone, allenatore amato da tutti, riporta alla promozione forse più sentita della storia del Cavalluccio, quella in A dello spareggio contro il Lecce vinto 2-1 a San Benedetto del Tronto l’8 luglio 1987.
Sulla panchina dei salentini era appunto ‘sor Carletto’ che guidava una formazione favorita sulla carta accompagnata da 15mila tifosi contro i 5mila provenienti dalla Romagna. Ma il trionfo fu dei ragazzi di Bolchi in una gara da eterno albo d’oro immortalata dalle reti al 4’ di Bordin, dal momentaneo pareggio di Panero e dal decisivo colpo di testa in tuffo di capitan Cuttone al 65’.
Sempre ieri ma a Bologna dove era ricoverato e dopo una grave malattia ha terminato la partita con la vita Francesco Scorsa, avrebbe compiuto 77 anni il 17 dicembre. Nativo di Soverato (Catanzaro) aveva però fatto della Romagna una parte fondamentale della propria carriera e vita avendo militato per 4 stagioni (dal 68’-69’ al 71’-72’) nel Cesena prima come jolly di centrocampo poi libero sempre in B collezionando 110 presenze e 2 reti e militando anche nel Cervia in D dove tutto ebbe inizio e chiudendo nel Ravenna. Proprio a Cervia si era fermato a vivere; persona disponibile, simpatica, battuta pronta, caratterizzata dai baffoni, fino ad alcuni anni fa era possibile incontrarlo anche a Cesena nella zona della Barriera dove incontrava amici ex calciatori. Cresciuto nel vivaio del Bologna da mezzala venne poi spostato a libero titolare proprio da Radice a Cesena: intelligente, elegante, acuto nel fare partire l’azione. Più volte venne elogiato anche da Gianni Brera.
A Cesena arrivò nel novembre del 1967 dopo essersi imposto nel Cervia in serie D. Poi quattro importanti stagioni in bianconero, con 34 presenze fece anche parte di quel Cesena proprio di Radice che nella stagione 1971-’72’ si classificò sesto in B preparando la storica e prima promozione in A della stagione successiva. Scorsa però intanto era approdato al Bologna poi Foggia ma soprattutto l’Ascoli dove giocò anche agli ordini di Mazzone e con 144 presenze è colui che con la maglia dell’Ascoli ha disputato più partite in A: 214 invece in tutto le gare con i marchigiani in nove stagioni. Terminò la carriera nel Ravenna. Allenò il Catanzaro in B poi Fano, Licata, Messina, Nola, Vigor Lamezia, Ascoli e Casarano. Simpatia e competenza in lui non sono mai stati un optional.