Maltrattamenti e ricatti Fugge e denuncia il marito

Una 30enne di Gatteo ha messo fine a una relazione da incubo. Il suo legale: "In precedenza ci sarebbero stati anche due tentativi di omicidio".

Una triste e drammatica storia di violenza in famiglia, sta mettendo in pericolo un bambino piccolo, una ragazzina e una giovane mamma. Accade a Gatteo, dove moglie e marito vivono assieme ai figli. La donna, una 30enne straniera da tempo residente in zona, ha avuto la prima figlia da una precedente relazione. Quando la storia è finita, è tornata nel paese d’origine dai genitori, dove qualche anno fa ha conosciuto l’uomo che poi sarebbe diventato suo marito. La famiglia si è trasferita in Italia per motivi di lavoro e per avere una vita migliore. L’uomo, un connazionale 36enne, fa l’artigiano, mentre la moglie lavora come stagionale nel settore turistico. Tuttavia, poco dopo essere arrivati in Italia, il rapporto è diventato burrascoso. Secondo la ricostruzione del legale della donna, il marito, inizialmente molto gentile nei modi, ha iniziato ad avere un atteggiamento da despota, ad alzare le mani e a manifestare seri problemi di equilibrio psicologico. Dal matrimonio è nato un bambino che oggi ha 14 mesi ed è la principale vittima di una situazione molto pericolosa. A testimoniarlo è ancora l’avvocato Giovanni Collura, il legale della donna: "In precedenza ci sono stati almeno due tentativi da parte del marito di uccidere la moglie, fermati anche grazie all’intervento della figlia di 10 anni. Una volta l’uomo avrebbe tentato di soffocarla con un cuscino e un’altra volta ha utilizzato altre azioni violente. In entrambe le situazioni la donna è scappata, ma poi ha ritirato le denunce ed è tornata a casa. Questa volta le denunce non verranno ritirate, perchè il marito impedisce fisicamente alla moglie di vedere il piccolo di 14 mesi. La donna ha trovato una sistemazione temporanea a casa di un’amica assieme alla figlia, ma teme per la salute del figlioletto ed è per questo motivo che ha denunciato il marito per maltrattamenti in famiglia".

La donna dunque questa volta è decisa ad andare avanti, anche perchè deve difendere il piccolo di 14 mesi da un ricatto disumano: "L’ultima vicenda _ prosegue l’avvocato Collura _, si sostanzia nell’obbligo imposto da parte del marito ai danni della moglie, di abbandonare la figlia nata dal precedente matrimonio. L’uomo ha sottratto il figlio di 14 mesi alla madre e le impedisce di averlo fino a quando la donna non avrà abbandonato la figlia grande. Lui la voleva obbligare addirittura a portarla in patria e ha detto alla moglie che se fosse ritornata con la figlia, non le avrebbe restituito l’altro figlio più piccolo". In questa triste vicenda di violenza, botte e degrado, la 30enne e la figlia sono in attesa di poter tornare ad abbracciare il piccolo che attualmente si trova con il padre nell’abitazione a Gatteo. Il giudice del tribunale dei minori di Bologna dovrebbe disporre da un momento all’altro l’allontanamento del piccolo dalla casa del padre, mentre dei procedimenti nei confronti del padre padrone violento se ne occupa la Procura della Repubblica di Forlì-Cesena.

Giacomo Mascellani