"Mia figlia non è più qui, ma l’Ausl multa me"

Un papà cesenate: "La madre l’ha portata con sé in Polonia. Avrebbe dovuto vaccinarsi. Ho detto: ve la porto, aiutatemi a trovarla"

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di Annamaria Senni

"Questa è l’ennesima beffa, oltre al dolore per la mancanza di mia figlia, mi sono visto recapitare una multa di 166 euro per non averla portata a fare il vaccino del morbillo e della rosolia. Ma come faccio, visto che non ho idea di dove sia?".

A questo padre cesenate di 45 anni a cui è giunta una sanzione dall’Ausl Romagna. Fin qui niente di strano, dato che il vaccino è obbligatorio ed è prevista una sanzione amministrativa dai 100 ai 500 euro per chi non ottempera all’obbligo vaccinale. Ma le cose si complicano perché il padre sostiene che la figlia non sia più in Italia. La sua rabbia e il suo dolore vengono fuori da una voce tremante. Neppure parlando al telefono Filippo riesce a nascondere le sue emozioni. Si immaginava una ‘festa del papà’ diversa, e invece si ritrova a ripercorrere ancora una volta quella drammatica vicenda. "Io non ho la più pallida idea di dove sia mia figlia, non la vedo da settembre – continua il 45enne –, e non so neanche se sia viva o morta. Si è spostata dall’Italia in un paese vicino alla guerra e la mia preoccupazione è tanta. Mi sono rivolto agli avvocati Sofia Carlino e Barbara Urbini, e ho denunciato la mia ex compagna. La mia bambina è partita sei mesi fa con la madre per la Polonia, ma da dicembre non ho più notizie".

Nel suo racconto parla della separazione con la donna. Per la figlia, spiega, era stato stabilito un affidamento congiunto: due giorni alla settimana e a weekend alterni col padre, il resto del tempo con la madre.

Così è stato per un po’, e le cose sembravano funzionare. Filippo e la piccola stavano bene assieme, dice il padre, e le tante foto dove sono ripresi abbracciati e sorridenti sembrano confermarlo. Lei che ride dietro ai grandi occhiali da sole a forma di cuore, stretta nell’abbraccio del padre, lei con il piumino rosa che guarda orgogliosa la moto rossa del papà. E poi ancora padre e figlia mentre tengono stretto un gelato e fanno la ‘linguaccia’, con lo sguardo birichino e luminoso della piccola.

"La sentivo in videochiamata fino a tre mesi fa – dice Filippo –, ma da Natale è completamente sparita e la cosa triste è che ho ancora i regali impacchettati che avrei voluto darle. La madre è partita dicendo che la nonna materna stava male e non è più tornata. All’inizio sapevo che era a casa dei nonni. Poi l’ultima volta che ci siamo sentiti le ho detto che doveva tornare ed è sparita".

"Già è difficile spiegare quanto è doloroso dover convivere tutti i giorni con il pensiero di una bambina che non c’è – spiega –, ma la rabbia che mi fa venire tutta questa storia e che mi porta alla disperazione è che mi aspettavo che l’Ausl mi desse supporto psicologico in questa vicenda e invece mi ritrovo una multa per non averla vaccinata. Io risponderei: ‘ok ve la porto mia figlia, ma prima datemi una mano a trovarla".

In realtà il problema è che la bambina risulta ancora residente a Cesena. L’Asl ovviamente non poteva immaginare tutta questa incredibile storia raccontata dal padre. E così è arrivata la multa per la mancata vaccinazione, come previsto dalla legge. "Ho chiamato l’Ausl – continua il padre –, e mi è stato dato il numero di una dirigente da contattare".

"Mia figlia è una bambina estremamente vivace, molto intelligente, le piace giocare ed è avventurosa – dice il 45enne - ha iniziato la seconda elementare e poi è partita con la madre. Ed ora i genitori dei suoi compagni di classe continuano a chiedermi quando i suoi amici la potranno rivedere, perché a scuola manca a tutti. Il mio avvocato si è mosso con l’ambasciata e ha attivato la convenzione dell’Aia per riportarla a casa, ma io ho paura di non rivederla più". Al momento resta solo una multa.