
Fulvio Neri durante una recente festa dedicata al minibasket
C’era un tempo in cui innamorarsi era facile. Un pallone, un canestro e un ragazzo solo in un campo. Come nella prima scena della videocassetta di metà anni Novanta dedicata a Michael Jordan. Sono passati gli anni e sono arrivati divani più comodi, videogiochi con grafiche migliori e meno voglia di andare a caccia di sogni. O forse no? Perché in effetti almeno la pandemia ha insegnato che là fuori, oltre al divano, ci sono tante altre cose belle da fare. Parola di chi, ‘là fuori’ ci vive.
"Il minibasket – commenta Fulvio Neri, responsabile provinciale di questo settore della Fip e anche della ‘Livio Neri’ – è ripartito e i numeri dicono che i praticanti sono in costante crescita. Bisogna continuare così, formando nuovi allenatori e cercando di far entrare sempre più negli istituti scolastici questo sport. La competenza è fondamentale per presentare un modello in grado di accompagnare i bambini anche alla pallacanestro con gli strumenti giusti: motori-sociali-cognitivi e tecnici. Il minibasket ha dovuto adeguare stili e metodi di insegnamento alla nostra società ponendo sempre più attenzione alla sfera emotiva e relazionale, senza dimenticare la parte motoria. I bambini di oggi sono sempre più poveri da quest’ultimo punto di vista, il minibasket può e deve aiutarli".
In un contesto nel quale molti riferimenti per le famiglie sono cambiati, avvicinare bambine e bambini allo sport vale doppio. "Il primo passo – riprende Neri – è quello di mostrare alle nuove leve quanto possa essere interessante questo mondo. Il minibasket di oggi tiene in stand by l’aspetto competitivo per favorire lo sviluppo dell’individuo e per rendere possibile questo servono educatori e istruttori che quando allenano non vorrebbero essere in nessun altro posto, senza essere mai superficiali, avendo cura dei propri bambini, e in particolare degli ultimi, quelli che fanno più fatica. In quest’ottica forse bisognerebbe invertire la rotta: credo che gli allenatori più esperti vadano collocati nel minibasket e che nonostante le società vivano fatiche economiche, bisognerebbe destinare loro le maggiori risorse. Il minibasket rispecchia le fondamenta di una struttura, più sono solide più durerà nel tempo".
Luca Ravaglia