
di Andrea Alessandrini
Scoppia il caso Montefiore, regolarmente aperto nei weekend (oggi 7.20.30 e domani 9-19.30) perché, come ha comunicato, non rientra nel nuovo Dpcm in quanto urbanisticamente non presenta le "caratteristiche di centro commerciale", dal momento che la struttura è classificata "come complesso commerciale" e quindi "non ricade nelle disposizioni di chiusura". I consiglieri comunali della Lega hanno presentato immediatamente una interrogazione. per chiedere cosa intende fare il Comune. "Chiediamo l’opinione e interpretazione del sindaco Enzo Lattuca e quali iniziative intenda assumere la Giunta comunale, tenendo conto della necessaria equità di trattamento rispetto a tutti i soggetti interessati".
"Non assumiamo posizioni prima di conoscere l’opinione dell’amministrazione – aggiungono i consiglieri leghisti – . Certo è che, secondo autorevoli fonti, la distinzione citata dal Montefiore sarebbe da ascrivere all’iter istruttorio a cui sottoporre il progetto, non alle previsioni di un decreto relativo a una situazione di emergenza sanitaria". L’interpretazione dell’amministrazione comunale è seguita a stretto giro di posta. "Fino al 3 dicembre nelle giornate festive e prefestive –afferma la giunta – sono chiusi gli esercizi commerciali all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole. A Cesena insistono strutture commerciali quali il Centro Montefiore e Famila Superstore di Torre del Moro, non qualificate dal punto di vista urbanistico-amministrativo quali centri commerciali in quanto ciascuna attività presente è dotata di autonomo titolo di esercizio". "Tuttavia, considerato che tali complessi presentano caratteristiche del tutto assimilabili ai centri commerciali, ovvero la collocazione in un unico immobile coperto a cui si accede mediante un’unica galleria a cui le attività si affacciano – rimarca la giunta – riteniamo che le strutture debbano essere ricomprese nell’ambito di applicazione del Dpcm. Tanto più se si considera la finalità di evitare assembramenti in spazi chiusi a carattere commerciale, rispetto alle quali la qualificazione urbanistica di centro o complesso commerciale non ha rilievo. Come giunta abbiamo pertanto posto un quesito formale alla Prefettura chiedendo l’interpretazione autentica della norma". In attesa del riscontro, il Comune di Cesena ritiene "che non vi siano ragion per considerare diversamente i complessi commerciali Centro Montefiore e Famila Superstore dai centri commerciali Lungosavio e Terrazze".
"Ho parlato oggi col sindaco - dice dal canto suo Luca Panzavolta, ad di Cia Conad, proprietaria dell’area Montefiore–: noi siamo un complesso commerciale e diventeremo centro commerciale terminato l’ampliamento, in base all’accordo con il Comune. Ciascun punto vendita che ci paga l’affitto ha la sua licenza e noi non possiamo imporre la chiusura ai negozi che potrebbe chiederci i danni, salvo specifica ordinanza del Comune o della Prefettura".
Sulle aperture nei centri commerciali interviene anche la Cna. "Sono passati diversi giorni dalla pubblicazione del decreto – lamenta il direttore generale di Cna Forlì-Cesena Franco Napolitano – e ci sono realtà che non sanno se oggi potranno lavorare: saloni dell’acconciatura, estetica, lavanderie, tatuatori e tutte le attività artigianali operanti nei centri commerciali, che, in quanto artigianali, in punta di diritto potrebbero lavorare anche nei fine settimana. Il testo è scritto male e non sono arrivati chiarimenti".