Moto e palloncini per l’addio a Federico: "L’amore non passa"

La città piange la prematura scomparsa di Federico Para, giovane vittima di un incidente stradale. Emozionante tributo durante il funerale da parte dei suoi compagni di scuola e della comunità locale. La fede e l'amicizia sono le parole chiave in questo momento di dolore e commozione.

Moto e palloncini per l’addio a Federico: "L’amore non passa"

Moto e palloncini per l’addio a Federico: "L’amore non passa"

Federico esce circondato dal rombo dei motori e con un fumogeno che porta le nuvole fino in terra, a dargli un passaggio verso l’alto, verso dove volano i palloncini bianchi e blu, su, sempre più su, oltre il campanile della chiesa di San Rocco, dove dal basso non si vede, ma dall’alto si vede, eccome se si vede. Si vede una folla che per contenerla tutta non bastano le panche e le navate all’interno: c’è anche da stare fuori, in piedi o seduti sui motorini, col casco in mano e la maglietta blu addosso. Tutti uguali, tutti con la stessa. ‘Ciao Fede’. Ieri pomeriggio la città ha detto addio a uno dei suoi ragazzi, Federico Para, che sabato scorso aveva perso la vita in seguito a un incidente stradale. A stringersi intorno al dolore della sua famiglia sono stati prima di tutto i compagni della terza L, la sua sezione all’Itt Pascal, che nel corso della funzione religiosa gli hanno voluto tributare un toccante messaggio di addio, nel quale il sorriso per i bellissimi momenti trascorsi insieme si unisce alla promessa di non dimenticare il ragazzo che stava crescendo insieme a loro.

"Che fortuna conoscerti – recitava la parte finale del messaggio - Sappiamo che va tutto bene, che stai bene. Ti amiamo caro Para e l’amore non passa. Il tuo sorriso è la nostra pace!". Fuori c’erano le foto di quel cammino di vita – e di gioie – interrotto troppo presto, circondate da scritte nerazzurre, come la ‘sua’ Inter. C’erano le moto accese e gli striscioni in terra: ‘Dai gas anche da Lassù’, ‘Fino all’ultima staccata’. Dentro c’era la commozione di una comunità alla quale il parroco don Paolo Pasolini si è rivolto parlando di fede: "Ci stringiamo nella preghiera e nell’amicizia ai genitori, ai nonni agli zii che vivevano tutti assieme nella stessa casa. Un’altra onda di fango ma stavolta non dal Savio. La notizia della sua morte ci ha svuotato il cuore. Chiediamo al Signore che lo riempia. Chiediamo al Signore che lo accolga in paradiso e chiediamo che la sua morte dia senso alla nostra vita".

Luca Ravaglia