Nodo mister incomprensibile. I numeri parlano da soli

Mantova e Juve Stabia hanno già confermato i rispettivi tecnici appena conquistata la promozione.

Nodo mister incomprensibile. I numeri parlano da soli

Nodo mister incomprensibile. I numeri parlano da soli

Toscano si, Toscano no? Da 50 giorni è sulla bocca di tutti quelli che seguono il Cesena. E anche degli altri, visto che il Cesena è un patrimonio non solo di chi frequenta i gradoni del Manuzzi. La Mare il suo responso l’ha dato domenica sotto forma del più lungo coro e fuori lo striscione degli ultras non lascia dubbi su chi vorrebbero in panchina. Lui, il tecnico, ci ha messo del suo coi ripetuti attestati d’amore per Cesena, la sua gente, l’ambiente dove anche la famiglia vuole restare a vivere in tranquillità. E allora perché il Cesena non lo ha ancora confermato coi suoi numeri che già a metà farebbero la felicità di tanti suoi colleghi? Mantova e Juve Stabia hanno confermato i relativi tecnici appena conquistata la promozione e quanto abbiano fatto bene i campani con Pagliuca lo si è visto domenica. Il Cesena di questa stagione non è mai stato tanto in difficoltà, soltanto uno straordinario Pisseri e un Kargbo finalmente funambolico come prima del ramadam hanno tenuto a galla la barca, fino al pareggio che ha portato la Supercoppa. Si dice che nella testa di Artico ci siano altri scenari che non contemplano il calabrese, sinora poco felice quando ha affrontato la cadetteria. Motivazione giusta, il passato conta eccome, ma la gente cresce, lo fanno i giocatori e possono farlo gli allenatori, come del resto lo stesso Toscano si è sforzato di far capire in queste settimane, affermando di essere molto cambiato nella gestione del gruppo e nelle scelte. Quest’anno non ha sbagliato nulla, ha fatto tesoro delle esperienze e si è involato verso una promozione con dati e ritmi inaspettati e imbattibili. Quindi ha meritato considerazione dal proprio datore di lavoro a prescindere dall’anno di contratto cresciuto in automatico. Si dice che Artico guardi altrove e probabilmente c’è del vero salvo prova contraria da verificare a breve, ora che la stagione è definitivamente chiusa. Tenute in conto alcune valutazioni. E’ risaputo che mantenere lo stesso gruppo faciliti il lavoro dell’anno successivo con gli stessi equilibri di spogliatoio, dinamiche, compattezza e abitudini consolidate per sostenere meglio il forte impatto di un campionato molto più complesso ed insidioso. Il cambio tecnico porterebbe infatti anche una profonda ristrutturazione dell’organico perché di solito il nuovo allenatore, se subentra a inizio stagione, ama circondarsi di propri fedeli che potrebbero non avere più il faccione burbero e i polpacci di De Rose o l’esperta interdizione di Varone. Toscano chiede garanzie per un secondo anno in un mondo professionistico in cui un anno solo (da contratto al giugno 2025) non basta. Vale dappertutto ma non nel calcio. I numeri eccellenti e i record storici sono tutti dalla sua parte, ma evidentemente a volte le statistiche non bastano.

Daniele Zandoli