ELIDE GIORDANI
Cronaca

Norme anti-smog. Controlli difficoltosi e un pugno di multe: "Ci sono tante deroghe"

Il comandante della polizia locale Piselli: "Facciamo il possibile in relazione all’organico. Verificare 19 gradi in casa? Impensabile" .

E’ rientrata l’allerta ma le misure strutturali antismog sono ancora in vigore. Se l’aria è statica e la pioggia è latitante manca poco perché la situazione ambientale della Pianura Padana torni malsana. Cadute le misure emergenziali da bollino rosso (PM10 oltre a 50 microgrammi per metro cubo) resta la caterva di regole per contribuire a migliorare la qualità dell’aria che respiriamo e, comunque, per non precipitare di nuovo in rosso. Un impegno, stabilito fino al 31 marzo, che parte innanzitutto dall’azione responsabile di ciascuno ma su cui dovrebbero vigilare le forze dell’ordine. Fra le altre la Polizia Urbana, che ha giurisdizione su Cesena, Mercato Saraceno e Montiano. Ma non sembra un compito facile. Comandante Andrea Piselli come vi muovete tra le ordinanze antismog emanata dai comuni?

"Sono adempimenti obbligatori e noi facciamo la nostra parte. Si tratta di misure possibili per realizzare un obiettivo più vasto. Presidiare capillarmente il nostro vasto territorio con un’ottantina di persone però non è facile, cerchiamo di concentrare le risorse dove ce n’è maggiormente bisogno. E’ chiaro che nessuno dei singoli provvedimenti da solo è risolutivo. Del resto siamo di fronte all’anno più caldo e meno piovoso di sempre".

Dovreste controllare anche che non si superino i 19 gradi di calore all’interno delle abitazioni?

"Non è neppure pensabile. Ciò che possiamo rilevare è solo quello che emerge da controlli di routine. Molte di quelle regole sono affidate alla responsabilità dei singoli".

Decine di norme e altrettante deroghe, è un fatto negativo? "In realtà il sistema delle deroghe ci ha portato a riscontrare rarissime infrazioni. Il nostro controllo avviene soprattutto sulle auto e su strada e la nostra esperienza ci dice che queste misure sono importanti ma non decisive. Sono misure presenti da tanti anni e con sistemi di controllo automatizzati, a dire il vero con un’efficacia piuttosto modesta. In ogni caso non assistiamo ad infrazioni sistematiche".

Non sono troppe le deroghe? "Sono comprensibili e contribuiscono al funzionamento della società. Non possiamo paralizzare il mondo. Peraltro sono stati fatti importanti passaggi per stimolare la dismissione dei veicoli più inquinanti, e il parco veicoli non si cambia in breve tempo. Ma non è l’unica misura necessaria. Le polveri sottili sono emissioni che vengono anche dalla produzione industriale, dagli allevamenti, dal riscaldamento degli edifici sia privati che pubblici, dall’abbrucciamento dei residui vegetali, dall’uso di caminetti e stufe a biomassa legnosa. Per un po’ le misure funzionano ma sappiamo che ciò che conta veramente è la meteorologia: basta una pioggia che atterri le polveri e l’aria migliora".

Quante sono in media, nel territorio, le multe comminate per chi non rispetta le regole?

"Poche, sono veramente rari i casi di inosservanza e sono pochi i veicoli fuori norma, più frutto di sbadataggine che di insolenza. Non succede più, ad esempio, che chi scende dall’auto per pochi minuti lasci il motore acceso".

E gli incendi alle sterpaglie?

"Rari e ovviamente sanzionati. C’è stato un caso di abbrucciamento di rifiuti, cosa assai più grave. Abbiamo denunciato l’autore, poiché si tratta di un reato".