Nulla accade, nulla può accadere: la stasi senza tempo della condizione umana

Incentrato sull’orlo del baratro fra continuare a esistere nella speranza di una redenzione e il tentativo fallimentare di trovare la...

Incentrato sull’orlo del baratro fra continuare a esistere nella speranza di una redenzione e il tentativo fallimentare di trovare la morte, “Aspettando Godot” è la rappresentazione più sincera del dramma di esistere. La speranza vana, lo sconforto e l’angoscia concretizzano il limbo dove nulla accade e nulla può accadere, dove la chiave portante risulta essere la coesione fra i due uomini, impauriti dalla solitudine e dal desiderio perverso di morte, pur di trovare una scappatoia alla loro stasi. La ripetitività dei dialoghi ci rivela, però, che l’uomo necessita dell’altro uomo; Pozzo e Lucky, come Estragone e Vladimiro, riempiono il tempo condividendo giornate sempre uguali, con la differenza che i primi vivono un rapporto di subordinazione quasi disumana, mentre i secondi,si rivelano essenziali l’uno all’altro per sopportare la condizione vacua e angosciante che abitano. L’incertezza diventa la cifra della stessa vita umana, dettata dal dolore, tollerabile solo se condivisa con gli altri uomini e solo se riusciamo a identificare qualcosa che possa rappresentare un barlume di speranza, pur nella consapevolezza della sua inafferrabilità.