Pasqua africana in Riviera. La sabbia del Sahara nell’aria e venticinque gradi a Rimini

Temperature molto al di sopra della media. Il fenomeno del vento giallo. Pienone di turisti durante tutto il weekend festivo, quasi esauriti gli hotel aperti. .

Pasqua africana in Riviera. La sabbia del Sahara nell’aria e venticinque gradi a Rimini

Pasqua africana in Riviera. La sabbia del Sahara nell’aria e venticinque gradi a Rimini

Ha investito anche la Riviera il fenomeno della sabbia del deserto del Sahara, giunta in Romagna a Pasqua spinta dal vento di Garbino, che ha fatto vivere ai tanti turisti una giornata africana, con temperature sulla costa intorno ai venti gradi e nel Riminese addirittura superiori ai venticinque gradi, come sottolinea il meteorologo Roberto Nanni.

Se marzo è un mese tradizionalmente ‘pazzo’, l’ultimo giorno del mese ha confermato in pieno la fama, con strade, palazzi e auto ricoperte domenica da uno strato di sabbia proveniente dal deserto, dopo un volo intercontinentale sopra il Mediterraneo. Il fenomeno si è mostrato marcatamente nei territori dell’Italia meridionale e al centro: a Roma gli edifici storici della Capitale si sono colorati di giallo. Lungo la riviera romagnola, a Rimini, dove a Pasqua hanno fatto il pieno di turisti buona parte degli hotel aperti, si sono toccati i 25,7 gradi, vale a dire dieci gradi in più rispetto alla media del periodo. In pratica la colonnina di mercurio ha raggiunto i livelli che solitamente si registrano ai primi giorni di giugno. Anche qui la sabbia del Sahara è arrivata, ben visibile sulle vetrate e sui parabrezza. Stesso spettacolo più a nord, a Cesenatico, sia pure con intensità minore. In compenso anche in quel tratto di costa sono arrivati tanti turisti: un primo bilancio parla di 50mila presenze nel ponte di Pasqua, con un quasi tutto esaurito nelle 120 strutture ricettive aperte. In questa parte dell’Adriatico sono stati gli eventi sportivi ed i tornei internazionali di calcio, basket e volley, a portare tanti turisti. Le condizioni meteo sono cambiate ieri, con il vento africano diventato un ricordo.

Giacomo Mascellani