Pasquale Bacco: "No vax, ci sbagliavamo: vaccinatevi"

L'acclamato relatore nelle piazze 'no paura day' a Cesena, si è pentito e immunizzato: "Tante cose non mi tornavano, ma poi ho capito"

Pasquale Bacco ha abbandonato il fronte no vax

Pasquale Bacco ha abbandonato il fronte no vax

Cesena, 13 febbraio 2022 - È stato tra gli animatori più assidui e acclamati della lunga serie di No paura day che hanno infiammato il centro di Cesena. Ora però il dottor Pasquale Bacco (campano di Battipaglia, 25 anni di esperienza come medico legale e della nutrizione, come recita la sua presentazione sul web) la sua notorietà, spalmata in questi giorni su tutti i media, la deve ad una imprevedibile capriola: ha abbandonato il fronte no vax e si è convinto che il Covid uccide e che il vaccino è una soluzione.

Covid, scendono i contagi in Emilia Romagna, Marche e Veneto  - Covid in Emilia Romagna: il bollettino del 13 febbraio

il dottor Pasquale Bacco, spesso tra i relatori delle manifestazioni cesenati
il dottor Pasquale Bacco, spesso tra i relatori delle manifestazioni cesenati

Mettiamo che la piazza del Popolo sia ancora disponibile, cosa direbbe? "Vorrei che passasse che io sono stato credibile per tutto il mondo no vax fino a quando ho detto le cose che volevano sentirsi dire. Quando circa tre mesi fa ho iniziato a dire loro che ci stavamo sbagliando poiché il vaccino non stava producendo i guasti che si ipotizzavano e stavano morendo anche i giovani, mi si sono rivoltati contro. Sono stato cacciato e denigrato, dipinto come un incapace mentre prima mi osannavano".

Cosa si sarebbe aspettato? "Una presa di coscienza da parte di tutti, soprattutto dei leader della galassia dei no vax. Pensavo che quello a cui stavamo assistendo con il virus che continuava a correre mentre le terapie precoci non servivano a bloccarlo avrebbe fatto riflettere tutti a propositi della battaglia contro i vaccini".

Quindi lei è stato convincente solo come no vax? "Mi sono reso conto che era quello che volevano che dicessi e che la situazione a loro andava bene così, con il Covid che continuava e a uccidere anche i giovani che pure non avevano altre patologie. È lì che ho visto la malafede di quella gente".

Quali erano state le motivazione della sua avversione ai vaccini? "Innanzitutto non si riusciva a capire perché non si investisse sulle terapie precoci, poi non mi sembrava condivisibile l’ordine di vaccinarci tutti e l’effetto sul Dna non era chiaro, anche per le dichiarazioni contraddittorie dei virologi star. Se non c’ha capito niente neppure Montagner che prima di morire ha detto cose molto discutibili… Il dubbio era lecito, e fino a quando c’è stato siamo stati ridicolizzati e non ascoltati".

Ammetterà che non era facile ascoltare certe stupidaggini. "È vero, sono state sostenute cose inimmaginabili, come i microchip nelle siringhe, il sangue dei feti, però quelle cose io non le ho dette. Ma non tutti prestavano orecchio a queste fesserie. Comunque, oggi che le risposte le abbiamo, io non sono più disposto e perseguire nell’errore anche se ormai sono stato sospeso e ho perso tutti i clienti".

Si è sentito strumentalizzato? "Sono consapevole che la mia figura di medico giovane con capacità persuasive disposto a dire cose forti faceva comodo".

Ma lei credeva in quello che diceva? "Certo, sono anche vittima di me stesso… Ma da fuori è difficile spiegare".

Si è trovato al cospetto di platee osannanti, quanto ha giocato la vanità? "Ha avuto un certo peso. Si entra in una specie di follia collettiva, si diventa amici, si fa squadra, ci si riconosce, si viene preferiti rispetto ad altri medici e i clienti fioccano".

Pensa di essere credibile oggi come sostenitore dei vaccini? "Penso che sia giusto dire le cose come stanno, portare i numeri e prendere atto del risultato di un anno e mezzo di vaccini".

Ha parlato anche di infiltrazioni politiche. "Si, fortissime, da parte di formazioni dell’estrema destra. Il mondo dei non vax ha un fronte largo che non può non fare gola alla politica".

Lei fa riferimento anche ad interessi economici targati no vax. A cosa allude esattamente? "Non tanto all’illegalità. Mi spiego. Se faccio parte di un gruppo è inevitabile che quel gruppo, soprattutto se ha le connotazioni di una setta, mi porti un bagaglio enorme di clienti. L’avvocato, il ristoratore, il medico che fanno parte del mondo no vax avranno la fiducia illimitata di chi condivide la stessa convinzione. Un vantaggio diretto ed indiretto, dunque, di stare sotto ad un medesimo marchio. Ma se è una volontà che persiste anche quando le convinzioni del gruppo vengono contraddette dalla realtà, vuol dire che è subentrato l’interesse".

Ha paura ora? "Sì, ma soprattutto sono un uomo solo. Ho perso tutto, ma sono consapevole, dopo tanto tempo, di aver fatto la scelta giusta. Avrei potuto scomparire dopo essermi vaccinato. Non ce l’ho fatta".