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Ritrovata la stalla dove si rifugiò il padre soldato
Nella lunga storia del gemellaggio tra Sarsina e la cittadina di Lopik non distante da Utrecht nel cuore dell’Olanda – siglato nel 1960 – quello che è successo quest’anno il Giorno della memoria passerà agli annali come il ritrovamento più insperato, rocambolesco e commovente.
Succede che i fratelli Gallo di origine calabrese contattano il comitato del Gemellaggio di Sarsina per aiutarli a ricostruire un pezzo cruciale di storia della vita del padre Antonino (classe 1920, morto dodici anni fa) che egli aveva preferito tacere alla famiglia. Solo dopo la sua scomparsa i figli avevano ritrovato due fotografie raffiguranti l’interno di un sottotetto e nomi scritti a vernice su una parete. Nel retro di queste fotografie la scritta: Lopik, 1944, unico indizio percorribile. Anno di guerra e il padre era giovane soldato.
Del conflitto mondiale mai però aveva voluto parlare ai suoi ragazzi, ma tante volte li aveva invitati a a visitare l’Olanda, presentata come terra stupenda e accogliente.
I fratelli Gallo hanno scoperto online che Lopik è gemellata con Sarsina e si sono rivolti al comitato del gemellaggio. Qui hanno avuto fortuna a imbattersi in Mirka Matassoni, la tenace vicepresidente che si è presa in carico la richiesta come se si trattasse di far luce sul segreto di un parente, ed ha inviato le foto agli amici gemellati di Lopik. Per mesi si è tenuta in contatto per dipanare la matassa sino a che, grazie alla collaborazione di un sodale gemellato olandese, si è riusciti a risalire agli attuali proprietari della stalla rifugio.
"E così uno dei fratelli Gallo, nella giornata della memoria del 27 gennaio scorso, da me accompagnato – spiega Mirka Matassoni– è stato accolto nella cittadina olandese e accompagnato nel sottotetto della stalla in cui il padre e altri cinque soldati italiani furono nascosti per sei mesi".
Nel dicembre del 1944, infatti, dopo essere stati catturati dai nazisti, riuscirono a lanciarsi in un fosso da un camion e trovarono protezione alla fattoria van Kooilust di Lopik , dove fu offerto loro un rifugio nel locale sovrastante la stalla e ogni giorno latte e patate. Uno dei figli che studiava in seminario fece da interprete grazie al latino e i giovani del vicinato andavano a giocare a carte insieme gli italiani.
"È stata la nipote del padrone della fattoria a raccontare al figlio di Antonino Gallo i particolari di quella storia edificante – prosegue Mirka Matassoni :. In quella stalla ha ritrovato l’ambiente perfettamente conservato e tutti ci siamo commossi. La tv di Utrecht ha trasmesso un servizio in tv ed è diventata la storia a lieto fine del giorno della Memoria di quest’anno. Quanto a noi, ora Sarsina e Lopik sono ancora più una cosa sola".