PAOLO MORELLI
Cronaca

Salcini, la difesa studia il ricorso. Pesa l’accusa di associazione a delinquere

Dopo il clamoroso arresto dell’imprenditore per fatture false e bancarotta, i legali studiano le contromosse

Salcini, la difesa studia il ricorso. Pesa l’accusa di associazione a delinquere

Salcini, la difesa studia il ricorso. Pesa l’accusa di associazione a delinquere

Sta ancora valutando se ricorrere al Tribunale del riesame l’avvocato Elisabetta Busuito, difensore di fiducia dell’imprenditore Gianluca Salcini che da martedì scorso è agli arresti domiciliari su disposizione del giudice delle indagini preliminari di Forli che ha accolto la richiesta della procura della Repubblica. Le accuse per Salcini e gli altri indagati sono di associazione per delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti, e dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture false per un ammontare complessivo di 33 milioni di euro, nonché, in concorso con gli amministratori delle società fallite, per fatti di bancarotta fraudolenta.

"La documentazione dell’inchiesta ci è stata fornita nella giornata di mercoledì - ha detto l’avvocato Busuito - e decideremo cosa fare solo dopo averla esaminata compiutamente".

Per presentare il ricorso l’avvocato Busuito ha tempo fino a sabato 14 ottobre, poi verrebbe fissata l’udienza prima della quale dovrebbe essere presentata la documentazione a supporto delle richieste difensive.

I guai per l’imprenditore Gianluca Salcini e le sue aziende iniziarono nel 2014, quando l’Ausl diede parere negativo all’accordo siglato l’anno precedente col Comune di Cesena per promuovere la realizzazione in zona agricola, in deroga al Piano Regolatore Generale del 2000, di un complesso produttivo in zona Diegaro-Torre del Moro nel quale avrebbero dovuto insediarsi le aziende Jolly Service, Calcestruzzi del Savio e Ati di Mariani & C. L’accordo faceva seguito all’inserimento come area edificabile nella variante al Prg del 2000 del terreno di proprietà della Jolly Service, inserimento bocciato da Provincia, Arpa e Ausl. Contro questo insediamento era nato anche il Comitato di via Lupa formato da un gruppo di cittadini guidato da Davide Fabbri che protestavano contro l’incremento del traffico pesante e il maggior carico di inquinamento atmosferico e acustico.

La Jolly Service, da tempo in liquidazione, sostituita da Algol e Tabit, rimase quindi confinata nello stabilimento di Pievesestina, senza possibilità di espansione. Per fare fronte all’incremento del lavoro, Salcini fu costretto ad affittare capannoni in altre zone della città e comuni vicini da dove le merci vanno e vengono per la sede centrale. Tra le contestazioni avute nel processo con imputazioni analoghe durato cinque anni e terminato nel gennaio scorso con la condanna di Salcini a quattro anni di reclusione, c’erano anche gli spostamenti di materiale da uno stabilimento all’altro.

L’attività principale delle aziende che fanno capo a Gianluca Salcini è la gestione per l’Italia della cassette per l’ortofrutta con sponde abbattibili di proprietà di un’azienda tedesca che ne detiene il brevetto. Le cassette vengono prelevate dai supermercati dopo che sono state svuotate, lavate, igienizzate e consegnate alle aziende produttrici di ortofrutta in una circolazione continua che consente di risparmiare denaro, ma anche materia prima con un beneficio per l’ambiente.