FILIPPO GRAZIOSI
Cronaca

Se la promessa si trasforma in autogol

In vista delle elezioni, i candidati si muovono con cautela come a un tavolo da poker. Giangrandi promette alberi e droni, mentre Lattuca punta sullo stadio.

Appunti sparsi della prima parte di campagna elettorale. A meno di due mesi dal voto i candidati si scrutano come al tavolo da poker. Attenti a non scoprirsi troppo. Ma qualche chicca è già sul panno verde. Scoppiettante la partenza di Giangrandi. In preda all’euforia del suo distretto della felicità ha già promesso di piantare 150mila alberi nei prossimi dieci anni. Per non mettere troppe radici ha pure spiccato il volo con la proposta di una unità aeromobile con droni comandati a distanza. Ma torniamo con i piedi per terra. Lattuca, al momento, è quello meno roboante. Il sogno, ha detto, è quello di completare lo stadio.