Siano, il ’gregario’ di talento sogna in grande: "Cesena, siamo dei martelli. Ora vorrei la B"

Il vice di Pisseri sta trovando spazio in questa ultima parte di stagione. "Mi sono comunque sempre sentito un protagonista"

Siano, il ’gregario’ di talento sogna in grande: "Cesena, siamo dei martelli. Ora vorrei la B"

Siano, il ’gregario’ di talento sogna in grande: "Cesena, siamo dei martelli. Ora vorrei la B"

Così come capitato domenica nella vittoriosa trasferta contro la Juve Next Gen, lunedì contro la Recanatese la porta del Cesena dovrebbe probabilmente essere difesa per la seconda gara consecutiva da Alessandro Siano. Il secondo portiere classe 2001 che il 28 aprile compirà 23 anni, dovrebbe trovare così un po’ di meritato spazio quasi al termine di una stagione che, prima di domenica lo ha visto protagonista 20’ alla seconda giornata d’andata nella vittoriosa trasferta di Pontedera e nelle due gare di Coppa Italia contro Vis Pesaro e Rimini.

Siano, che atmosfera c’è nel gruppo?

"Di grande positività. Ora, dopo la promozione, abbiamo l’obiettivo del record di punti, qualcosa che a livello di voglia, motivazione e consapevolezza può darci uno stimolo in più".

Come giudica la sua annata? Perché da un lato avete vinto ottenendo un risultato storico, ma dall’altro lei non ha giocato quasi mai.

"In verità è un’annata difficile da definire. Perché da un lato abbiamo vinto ed è stato fantastico, ma dall’altro l’obiettivo di qualsiasi giocatore è quello di giocare e stare in campo e a me questo non è quasi mai successo. Però grazie alla forza del gruppo, a tutti i miei compagni mi sono sentito protagonista anch’io allenandomi sempre bene, vivendo una sana competizione con Pisseri a cui credo di aver messo quel minimo di pressione positiva, spronando i miei compagni ed essendo parte di un grande gruppo".

Ma cosa le era stato detto prima dell’inizio del torneo?

"La società era stata chiara, mi aveva parlato di gerarchie chiare, ma che però l’ultima parola l’avrebbe avuta il campo. E Matteo è stato sempre bravissimo". Che rapporto ha con lui?

"C’è, come è giusto che sia, una sana rivalità, ma c’è anche un ottimo rapporto perché è una gran brava persona oltre che un ottimo portiere. In trasferta siamo sempre in camera insieme ed essendo veramente molto simpatico, è in grado di farmi ridere e di strapparmi una risata in qualsiasi momento, anche quando sono un po’ giù o un po’ nervoso".

Ma non è frustrante sapere che, a meno di squalifiche o infortuni, lei non giocherà mai?

"Quello del portiere in effetti è un ruolo particolare perché mentre un centrocampista o un attaccante che partono dalla panchina bene o male hanno sempre un po’ di spazio per poter dimostrare quello che valgono, un portiere è molto raro che venga sostituito. La chiave è avere pazienza e sapere che il tuo momento, domani, fra sei mesi, fra un anno o fra due arriverà. Fra l’altro va detto che io grazie al mister, all’allenatore dei portieri e ai compagni quest’anno mi sono sentito comunque molto valorizzato".

Diverse persone, e non sono suoi parenti o amici, dicono che lei sia più forte di Pisseri...

"Mi fa piacere che qualcuno la pensi così e spero di poterlo dimostrare presto, però Matteo si è dimostrato un ottimo portiere, su questo non ci sono dubbi". Che giudizio dà della stagione del Cesena?

"Ovviamente positivo, ma non è stato tutto così facile come è potuto sembrare dall’esterno. Ricordiamo subito che prima dell’inizio fra le squadre favorite per la promozione non c’era solo il Cesena ma altre formazioni che poi si sono perse per strada e non c’era la Torres che ha disputato invece una grande stagione. Se non avessimo lavorato con intensità, durezza, maturità e consapevolezza non avremmo inseguito, raggiunto e superato una Torres che vinceva sempre; non l’avremmo staccata visto che continuava a rispondere colpo su colpo; e senza l’atteggiamento giusto e la carica giusta non avremmo saputo gestire certe situazioni, certe emozioni, la stanchezza e gli infortuni. La verità è che siamo stati dei martelli!"

Qual è stata la forza del Cesena?

"L’intensità che abbiamo sempre messo in allenamento, la mentalità aggressiva, non togliere mai la gamba nei contrasti delle partitelle e giocarle sempre alla morte spesso arrabbiandosi e farlo giorno dopo giorno dal ritiro a oggi. In carriera non avevo mai vissuto allenamenti così intensi, grintosi e ‘cattivi’". In quali parti del gioco vuole e deve migliorare?

"Risposta non facile. Credo che a un certo punto un portiere che lavora, si allena e sta bene tecnicamente possa essere pronto anche in C o in B. La differenza con i grandi portieri che sono in A o che vedi nelle coppe sta nella lettura delle situazioni e nella capacità di saper fare sempre la scelta giusta. E queste caratteristiche arrivano con l’esperienza e la maturità".

E l’anno prossimo dove sarà Alessandro Siano?

"Ho ancora due anni di contratto e mi piacerebbe molto restare, quantomeno per assaggiare il sapore della serie B. Valuteremo con la società quella che sarà la scelta migliore per me e per il Cesena".