ELIDE GIORDANI
Cronaca

Toponomastica in rosa. Vie e piazze per le donne

La commissione ha svelato 19 nuove intitolazioni di cui dieci al femminile. Omaggio anche a quattro cesenati, tra i quali c’è Nadia Campana.

Toponomastica in rosa. Vie e piazze per le donne

Toponomastica in rosa. Vie e piazze per le donne

Troppo poche le donne eccellenti celebrate da una via o una piazza. La toponomastica, almeno fino a qui, è stata maschilista. E’ una denuncia che da un po’ di tempo morde i garretti dei componenti della relativa commissione comunale. Non solo cesenate, a dire il vero. E il pungolo ha colto nel segno: i cinque componenti della commissione (Bruno Gabbi, Antonella Menghi, Orio Teodorani, Daniele Molinari, Mara Valdinosi più 6 funzionarti comunali senza diritto di voto) nella loro ultima riunione hanno dato una svolta alle intitolazioni di genere. E l’elenco proposto, e approvato dalla giunta (ma solo la prefettura potrà dare autorizzazione effettiva), ne ha promosse una decina. C’è una donna anche nella cinquina dei cesenati il cui nome contraddistinguerà una via e sarà ricordato in tutti i documenti relativi alle residenze. Si tratta di Nadia Campana, scomparsa nel 1985 a soli 31 anni, poetessa, saggista, traduttrice. Autrice di una cinquantina di poesie nel 2015 le era stato assegnato dal Comune di Cesena il premio Malatesta Novello. E per restare ai cesenati celebrati nella toponomastica cittadina arrivano a buon diritto Ettore Lotti, Pietro Vaienti ed Emilio Bonci. Lotti, (1896 - 1981) è stato scultore, pittore e medaglista, nella sua carriera ha realizzato molti monumenti commemorativi. Sono suoi il monumento a Renato Serra, a William D’Altri e il busto di Rosanna Salberini nella cappella del cimitero monumentale. Vaienti (1916 - 2011) è stato un partigiano, autore, tra l’altro, di un prezioso Albo d’Oro dei Caduti Cesenati dal 1948 al 1945. Più volte invitato in Albania per riabbracciare i compagni partigiani, organizzò nel 1986 un Convegno di Studio su Lotta Armata e Resistenza delle Forze Armate Italiane all’estero. E’ stato direttore del Cimitero Urbano e di quelli extraurbani di Cesena fino al 1978, anno del pensionamento. Con Bonci, (1928 -2009) invece Cesena celebra una gloria dello sport, è stato infatti un calciatore, di ruolo mediano. Pronipote del noto tenore Alessandro Bonci, ha giocato in serie B e in serie A. Oltre che per la sua carriera viene ricordato per le sue doti di grande umanità.

Ma ecco la schiera delle donne, non cesenati, il cui nome figurerò nelle indicazioni stradali in città. Ci sarà via Giulietta Masina, rotonda Anna Morandi, piazzale Laura Conti, via Margherita Hack, poi via Tina Anselmi, via Laura Bassi, via Trotula De Ruggiero, piazzale Ernestina Paper e la rotatoria Alda Merini. Nomi di donne molto note o meno che vanno a riempire le file della toponomastica al femminile ancora troppo esigua. Ma tra i nuovi "battesimi" ci sono diverse aree verdi, come il Sentiero Concordia (da via Don Luigi Sturzo a via Ponte Abbadesse), il Giardino Ermanno Bazzocchi (vie Prima Marzolino e Piemonte), il Giardino intitolato al già citato Emilio Bonci (in via Marche zona Stadio), il Giardino dell’Emigrante, in via Perugia (San Vittore), il parco Nelson Mandela (prospiciente la via Prima Ancona, via Francesco Mami e via Mario Bianchi). E, infine, il viottolo Ernest Smokey Smith il soldato semplice canadese che 80 anni fa partecipò alla liberazione della città. Per il suo coraggio in presenza del nemico presso il fiume Savio, gli era stata conferita la prestigiosa "Croce di Vittoria".