ANDREA ALESSANDRINI
Cronaca

Toponomastica, le scelte. Una strada al prete che fece la Resistenza

È stata intitolata al cesenate don Lino Mancini che affiancò azioni partigiane. Altre dieci attribuzioni a sindacalisti, letterati e al sindaco vittima della camorra.

È stata intitolata al cesenate don Lino Mancini che affiancò azioni partigiane. Altre dieci attribuzioni a sindacalisti, letterati e al sindaco vittima della camorra.

È stata intitolata al cesenate don Lino Mancini che affiancò azioni partigiane. Altre dieci attribuzioni a sindacalisti, letterati e al sindaco vittima della camorra.

Alcuni sì, ma non tutti sono notissimi al grande pubblico gli intestatari delle ultime attribuzioni della Commissione Toponomastica del Comune di Cesena, per lo più non cesenati. Otto le persone, tre i luoghi. Ci sono tre sindacalisti: Argentina Altobelli (Imola, 1866, Roma 1942), a cui è stata intitolata una rotonda; Amos Zanibelli (Albino 1925, Roma 1885), piazzale; Placido Rizzotto (Corleone 1914-1948), via. Un piazzale è stata attribuita ad Angelo Vassallo, sindaco del comune campano di Pollica ucciso in un attentato nel 2010 la cui sospetta matrice camorristica è tuttora oggetto di indagini da parte della magistratura. Tutti e quattro tra Pievesestina e San Cristoforo. Ci sono due poeti arcinoti, Pablo Neruda e Federico Garcia Lorca, a cui si accompagna la scrittrice Renata Viganò (1900-1976), staffettista durante la Resistenza e autrice del romanzo ’L’Agnese va a morire’, vie tutte a Macerone.

Al Ponte Vecchio una via è stata intitolata al cesenate, l’unico della rosa, don Lino Mancini, deceduto il 2 ottobre 2001. Monsignor Mancini è stato un protagonista della storia e della cultura cittadina, dalla scelta coraggiosa della Resistenza (non sparò né fece sabotaggi, ma si adoperò per soccorrere, ospitare, aiutare in fughe e protezioni, affiancando azioni partigiane), alla lunghissima opera di educatore in tante organizzazioni (Azione Cattolica, Scout, Comunione e Liberazione), nella scuola al liceo classico Monti e nella parrocchia protagonista di un rinnovamento culturale ed ecclesiale finalizzato a preparare i giovani alla costruzione di una Italia democratica per realizzare il bene comune. Già nel 2013 venne presentata in consiglio comunale la proposta di dedicare uno spazio a don Mancini.

Un’altra via è stata intitolata all’etologo Giorgio Celli tra Pievesestina a San Cristoforo. A Borello-Gallo sono state intitolate le vie alle due città siciliane Modica e Selinunte, mentre al Ponte Vecchio il prolungamento via Molino Palazzo. "L’intitolazione di strade, vie e luoghi pubblici – commenta l’assessore con delega alla Toponomastica Christian Castorri – ci consente, in molti casi, di tenere viva la memoria di personaggi che, nelle loro arti e professioni, si sono distinti lasciando a tutti noi un’eredità da custodire. È questo, tra gli altri, l’esempio di don Lino Mancini, educatore che ha operato tra Gambettola, Calisese e il centro di Cesena, costantemente attento ai bisogni dei giovani e sempre in prima linea per il rispetto dei diritti di donne, uomini e bambini. Esemplari anche le esperienze di vita della bolognese Renata Viganò, che partecipò alla lotta partigiana come staffetta, infermiera e collaboratrice con la stampa clandestina, di Angelo Vassallo noto anche con l’appellativo ‘il Sindaco pescatore’ per il suo passato di pescatore e per l’amore per la tutela dell’ambiente che lo portò a scontrarsi con la camorra. Ringrazio tutti i componenti della Commissione toponomastica – prosegue l’assessore – per aver definito le nuove intitolazioni".

I componenti con diritto di voto sono Daniele Molinari, avvocato, Graziella Batani, agente di viaggio in pensione, amministratore delegato Comunità Monastica, Mara Valdinosi, sociologa ed ex senatrice, Maurizio Brunelli, ex dirigente del Settore personale del Comune di Cesena, ex consigliere, assessore e vicepresidente della Provincia di Forlì-Cesena; Maurizio Ravegnani, ex funzionario del Comune di Cesena in pensione, Stefano Paolucci, ex capo di gabinetto del sindaco del Comune di Cesena in pensione; Luca Capacci, architetto, insegnante della scuola secondaria di primo grado, Vitaliano Collini, ex dipendente comunale in pensione, e Antonio Dal Muto, ex meteorologo in pensione. A presiedere l’organismo, che ha potere consultivo, è l’amministrazione comunale, attraverso il sindaco o un suo delegato.