RA
Cronaca

Un doppio omaggio a Calderoni

Presentate le due mostre dedicate all’artista: venerdì inaugurazione al Monte, sabato all’Officina dell’arte

Gli organizzatori delle due mostre dedicate ad Adelmo Calderoni

Gli organizzatori delle due mostre dedicate ad Adelmo Calderoni

di Raffaella CandoliHa l’intento di restituire la "fortuna critica" che merita, e che per carattere schivo e per indole appartata non ha avuto in vita, ad Adelmo Calderoni, la mostra a lui dedicata e organizzata dalla Società Amici del Monte, dall’Officina dell’Arte, in collaborazione con l’Abbazia benedettina e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio. Si tratta di un omaggio al pittore e docente, che, nato a Russi nel 1936 è poi vissuto a Cesena a partire dal 1972, dove per 23 anni è stato insegnante di disegno ed arte al liceo scientifico Righi. L’allestimento delle sue tele, sarà diviso in due sezioni espositive distinte, che saranno inaugurate rispettivamente venerdì alle 17, al Monte e sabato alle 10.30 in Officina di via Madonnina. All’Abbazia di Santa Maria del Monte, nel chiostro quattrocentesco del Monastero, alla presenza del vescovo Giuseppe Caiazzo, dell’ex priore don Gabriele Dall’Ara – in assenza dell’abate dom Maccarinelli - e dell’assessore Camillo Acerbi, si presentano alcuni dipinti di soggetto religioso tra i quali La predica di San Francesco agli uccelli del 1957, Ultima Cena del 1995, Cristo risorto, Santa Cecilia e opere inedite e private appartenenti agli eredi. "Figurano inoltre – spiega Orlando Piraccini che con Tommaso Magalotti presenterà le opere -, le copie fotografiche dei numerosi ex voto dipinti da Calderoni e visibili all’interno dell’Abbazia, tra i quali la celebre tavola autografata ancora fresca di pittura, da Giovanni Paolo II nel 1986, quando venne in visita a Cesena e fu ospitato per due notti al monastero del Monte". Si ricorre a fotografie anche per alcune delle grandi pale d’altare eseguite da Calderoni per chiese cesenati, tra le quali la Madonna del Rosario per la cappella del Cimitero Urbano, della chiesa di San Bartolo, della chiesa di San Tomaso ed alcuni dei ritratti agli ultimi vescovi della diocesi di Cesena e Sarsina contenuti nel "corridoio dei vescovi" della Curia. Il pomeriggio prevede inoltre la testimonianza di Gabriella Delvecchio che commissionò un ex voto all’abilità di Calderoni, e un momento musicale con Sebastiano Severi al violoncello ed Eleonora Ruscelli alla chitarra. "All’interno dell’Officina dell’Arte di Case Frini – precisa Angelo Fusconi -, è possibile vedere ben 17 dipinti e 8 acquerelli che attestano l’intensa operosità dell’artista a partire dagli anni ’70. A tale proposito va ricordato il contributo all’allestimento dato dai privati, in particolare dal collezionista Massimo Umberto Antoniacci che possiede ben 27 opere del pittore, dai paesaggi alle nature morte, a composizioni di oggetti e fiori". "La figura di Calderoni – commentano Luciano Almerigi e Stefano Brigidi della Società Amici del Monte - si può considerare più viva nella memoria comunitaria e nella testimonianza diretta che nel dibattito specialistico e artistico". Le opere sono in visione fino al 1 giugno.