Una ‘piazza’ per Babbi al Sigep

Omaggio per i 70 anni dell’azienda al salone del gelato di Rimini. Un ulivo ricorda il fondatore Attilio

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Gianluigi Babbi al centro con le nuove generazioni dell’azienda che ha sede a Bertinoro

"Per noi è una nuova partenza". È con lo sguardo rivolto al futuro che Gianluigi Babbi, nipote di Attilio – fondatore dell’omonima azienda dolciaria che dal 1952 porta la Romagna nel mondo – parla del traguardo appena raggiunto: il 70esimo compleanno del marchio che annovera, fra i suoi fiori all’occhiello, gli arcinoti waferini e viennesi. Prelibatezze di cui vanno ghiotte, fra l’altro, tante star di Hollywood: da Angelina Jolie a Woody Allen, da Robert De Niro a Steven Spielberg.

"Tutta colpa di Roberto Benigni": sorride Gianluigi, "è stato lui a portare con sé una valigia colma di waferini in occasione della notte degli Oscar del ’99, quando si aggiudicò la statuetta per ‘La vita è bella’. Da allora, riceviamo ogni anno diversi ordini dalle star del cinema". Un ennesimo riconoscimento all’eccellenza di un’azienda le cui radici risalgono addirittura alla fine degli anni Quaranta: fu allora, infatti, che nonno Attilio iniziò a produrre, nel cuore di Cesena, i primi ingredienti per gelati artigianali, con l’intento di allietare le passeggiate estive di grandi e piccini. Dopo la fondazione dell’azienda, nel 1952, al fianco di Attilio entrò il figlio Giulio, che sviluppò la rete commerciale, fino ad arrivare ai nipoti Carlo, Gianluigi e Piero che, oltre a portare avanti l’attività tradizionale, hanno ideato una nuova divisione, dedicata alla produzione di gelati e dessert così fantasiosi che il marchio romagnolo è noto nel mondo come ‘leggenda del gelato italiano’. E la storia continua con la quarta generazione (i figli di Carlo, Gianluigi e Piero).

Oggi l’azienda ha sede a Bertinoro e realizza quasi il 50% del proprio fatturato grazie all’export: se la Germania è il mercato di sbocco principale (‘da qualche anno abbiamo aperto una filiale in Germania e una in Spagna, i nostri mercati più floridi’, sottolinea Gianluigi), in estremo Oriente le delizie create da Babbi vanno forte soprattutto in Giappone. "Tutti i passeggeri dei treni ad alta velocità giapponesi ricevono in omaggio le nostre praline al pistacchio", prosegue Gianluigi, "e stiamo mettendo a punto nuove specialità al pistacchio di Bronte e alla nocciola di Piemonte. I nostri fornitori sono i nipoti di quelli che rifornivano nonno Attilio settant’anni fa".

Tradizione, autenticità, genuinità: valori che l’azienda ha voluto mettere in luce anche con l’allestimento del proprio stand al Sigep, il Salone internazionale del gelato artigianale, della pasticceria e della panificazione in corso in questi giorni a Rimini. Una vera e propria piazza intitolata ad Attilio Babbi, costellata di piccoli angoli che ritraggono le antiche botteghe italiane di arti e mestieri. Al centro, un albero di ulivo: "un albero che mio nonno amava, un ricordo che continua a parlarmi di lui", conclude Babbi. "E un simbolo di pace in questi giorni dolorosi".