Vie respiratorie a rischio: "State lontani dal traffico"

L’allergologa Paolucci: "Passeggiate e corse? Preferire le aree verdi"

Sono i polmoni e le vie respiratorie la prima barriera del corpo umano su cui impatta l’inquinamento dell’aria. "I polmoni - dice la dottoressa Elisa Paolucci, allergologa, responsabile del servizio di Pneumologia e Endoscopia Bronchiale dell’ospedale Bufalini - sono una sorta di spugna che filtra tutto ciò che è nell’aria e può alterare il loro stato di salute. Le polveri nocive, a seconda della loro concentrazione, possono nuocere anche al resto dell’apparato respiratorio".

Quali sono i sintomi che denunciano una presenza eccessiva di elementi tossici?

"In acuto possono essere l’irritabilità delle mucose, gli occhi che bruciano, il naso che pizzica, la gola irritata. Il contatto cronico con queste sostanze, dal fumo di sigaretta allo smog, negli interni o all’aria aperta, portano a conseguenze di disagio cronico dei polmoni, la cui struttura non si rigenera. Se i danni cronici vengono accumulati portano alle bronchiti croniche e all’asma".

Una condizione che potrebbe indurre anche il cancro?

"Queste problematiche possono portare anche ad alterazioni delle cellule del polmone. Le mutazioni del dna, nel polmone come in altri organi, possono andare incontro ad involuzione di tipo tumorale. Dipende dal tipo di sostanza a cui sono stati esposti. Ne sono un esempio le persone che lavoravano nelle miniere di carbone o di silicio e che hanno maturato la silicosi e evidenziato successivamente patologie fibrotiche e neoplastiche".

Avete notato in questo periodo una maggiore ricorso al Bufalini di pazienti con problemi di carattere respiratorio?

"Non si evidenzia una differenza rispetto a qualche settimana fa, ossia nessuna variazione acuta. Ci sono, piuttosto, le classiche bronchiti stagionali, non prettamente correlate alla condizione dell’aria di questi giorni. Per capire cosa sta succedendo ora occorrerebbe una valutazione epidemiologica prendendo in esame, per esempio, la popolazione che vive nelle città più colpite dallo smog e quella che vive in campagna. Dal confronto emerge quale delle due accede maggiormente alle valutazioni pneumologiche".

Tra i consigli che si impartiscono in questi giorni c’è quello di non correre all’aria aperta. Che motivazioni può avere?

"E’ una dicerìa. Ciò che serve è semplicemente il buonsenso. E’ chiaro come non sia auspicabile camminare o correre sui viali nell’ora di punta del traffico. Bisogna cercare di avere uno stile di vita sano sempre, quindi in ogni caso correre e camminare dove c’è molto verde e poche auto. Ritengo infine che nella nostra zona non ci si una condizione che susciti paura di uscire di casa per lo smog. Restare lontano dai tubi di scappamento delle auto è sempre consigliabile".

Elide Giordani