
Una visita oculistica (foto di repertorio)
Cesena, 22 giugno 2025 – Due anni e un mese di attesa per poter accedere ad una visita oculistica al Bufalini. La notizia si commenta da sé. Al netto del fatto che ci sarebbe l’obbligo di esaudire le richiesta nel termine di 120 giorni dalla prescrizione, ma solo quando la visita è classificata “programmabile”. Com’è possibile che questo succeda in una regione che vanta “la migliore sanità d’Italia”? “Non rispondetemi che se vado a pagamento faccio prima”, scrive in una lettera indignata un uomo che porta da tempo gli occhiali e che si trova ultimamente a “non vederci più quasi nulla”, che barcolla e inciampa “rischiando di farsi male ad ogni passo” e denuncia l’assurdo tempo di attesa che gli è stato comunicato dall’Ausl Romagna.
“Credo di avere il diritto ad una visita in tempi ragionevoli - continua -. Sono disoccupato e cardiopatico, percepisco solo una piccola pensione di invalidità, ma pago le tasse e rispetto le regole. Perché dovrei andare a pagamento?”. “Non ho altri problemi fisici - elenca - ma, come ho spiegato al mio medico, che ha prescritto la visita, ho bisogno con urgenza di un cambio di lenti”.
Si potrebbe consigliare all’uomo un consulto con un ottico che gli consentirebbe, nel giro di pochi giorni, di avere un paio di occhiali adeguati alla sua vista attuale, ma come negargli in tempi ragionevoli il consulto con un oculista che valuti altri sintomi come “frequenti mali di testa” che potrebbero essere legati al calo della vista? “Credo che su ogni altra considerazione - scrive l’uomo nella lettera a sua firma (peraltro è persona nota) - debba prevalere la salute delle persone senza che sia il costo della sanità a decidere”.
Cosa risposte l’azienda sanitaria? Intanto non nega la lunghissima attesa, legata, è la prima valutazione, presumibilmente al fatto che il medico di medicina generale, che ha in cario l’uomo, non si è espresso con l’urgenza. Un altro motivo sarebbe che se si sceglie una struttura come il Bufalini, dove afferiscono tante richiesta di prestazione ambulatoriale, i tempi si allungano ancora di più.
Secondo l’Asl il tempo di attesa si intende rispettato quando almeno una struttura del territorio provinciale di riferimento (comprese le strutture private accreditate che concorrono a pieno titolo nell’offerta complessiva aziendale) garantisce la prestazione entro i tempi. “E da una verifica effettuata ieri sulle agende di prenotazione - dice l’Azienda - risulta che nel territorio provinciale, per una visita oculistica, la prima disponibilità è il 30 giugno 2025 a Villa Igea Forlì. Si può quindi supporre che il signore, al momento della prenotazione, abbia scelto come sede di erogazione della prestazione Cesena, dove in ambito oculistico in particolare, si registra uno sforamento dei tempi di attesa per le prestazioni di primo livello, soprattutto a causa della mancanza di specialisti sul mercato del lavoro. L’Azienda è comunque al lavoro per incrementare ulteriormente l’offerta e, con i medici di medicina generale, migliorare l’appropriatezza dei percorsi, sia a livello ospedaliero che territoriale”. E intanto l’attesa per gli utenti viaggia sui due anni.