Editoriale

Il miraggio della casa

La protesta delle tende lanciata dagli studenti universitari ha messo in luce con maggiore prepotenza il dramma della casa che sta colpendo l’Italia. Quello della carenza di alloggi non è un problema scoppiato ieri, anzi: si trascina da anni. Ma ora, complice anche il caro finanziamenti, sta diventando sempre più una emergenza.

I mutui sono spesso un miraggio per molti, nonostante possano contare su contratti di lavoro a tempo indeterminato. I tassi da pagare sono altissimi e la stretta sul credito da parte delle banche si ripercuote su questo settore. Allo stesso tempo i canoni di affitto rimangono alti. Il mercato, particolarmente nelle grandi città, è stato rivoluzionato dalla pandemia. Molti proprietari sono rimasti scottati dal blocco degli sfratti imposto durante il Covid e ora preferiscono rivolgersi verso la pratica degli affitti brevi, che da un lato assicurano incassi certi e dall’altro appunto mettono al riparo da inquilini morosi. Una strategia che però non sempre offre importanti ritorni sul lungo periodo, perché comunque in capo ai proprietari restano spese di gestione, commissioni, tasse, bollette e così via che erodono il tesoretto. E la ricerca di affittuari, pure nelle città di turismo, richiede impegno e tempo.

L’affitto sul lungo periodo espone a dei rischi, certo, però permette di avere incassi più certi, ma non fa per gli studenti che nella maggioranza dei casi vanno a caccia di sistemazioni annuali. Il mercato degli affitti, però, d’altra parte offre diverse incognite e ormai i proprietari tendono a chiedere garanzie esorbitanti (caparre di diversi mesi, disdette a sei mesi, bonus di entrata) non sopportabili da uno stipendio medio basso.

Insomma, la casa sta diventando un’emergenza infinita spingendo quindi molti giovani a non potersi spostare per lavoro e a rimanere fino ad età più che adulta dove sono nati, con le proprie famiglie, se non altro per non vedere il proprio stipendio eroso dalle spese per un tetto. Senza un tesoretto iniziale e molta liquidità l’acquisto è improponibile, nonostante si sia disposti a tirare la cinghia per pagare ad esempio le rate di un finanziamento per diversi anni.

Le soluzioni che stanno venendo avanti (più alloggi pubblici per gli studenti, più offerte di case pubbliche o a prezzi convenzionati) si scontrano coi tempi che non sono brevi per costruire e che impongono quindi periodi lunghi e attese. Purtroppo, è la strategia che è mancata negli ultimi anni, una mancanza da parte della politica e delle istituzioni che colpisce ancora una volta soprattutto i più giovani.