Editoriale

Raffaella Carrà, "cittadina" di Bologna

Bologna, 24 febbraio 2024 – Ho apprezzato molto la decisione di dedicare ad un immenso bolognese, Lucio Dalla, una piazza della città. Ritengo che sarebbe molto piacevole dedicare ad un'altra grande bolognese di nascita, Raffaella Carrà (che ha già una piazza intitolata a lei a Madrid oltre che a Bellaria), un teatro cittadino. Il Teatro delle Celebrazioni potrebbe essere rinominato Teatro Carrà o Teatro Pelloni. Gli amministratori pubblici di Bologna facciano una riflessione su questa proposta.

Giorgio Beretti

Risponde Beppe Boni

Raffaella Carrà è un'icona italiana che ha fatto conoscere il nostro Paese nel mondo. Se venisse realizzata una statua dedicata a lei a Roma nessuno probabilmente protesterebbe. Marino Bartoletti, lo scrittore pluripremiato per i suoi romanzi ambientati in Paradiso, ha inserito proprio Raffaella Carrà tra i protagonisti, la quale insieme al Grande vecchio titolare (Nostro Signore) e al Grande Vecchio (Enzo Ferrari) organizzano eventi di ogni genere. Raffaella Carrà in effetti ha visto la luce il 18 giugno 1943 a Bologna, figlia primogenita di Raffaele Pelloni, cittadino di Bellaria benestante, proprietario di un'azienda agricola con parenti sparsi per la regione compresa Modena, e Angela Iris Dell'Utri, romagnola di origini siciliane che gestiva insieme alla nonna di Raffaella il Caffè Centrale a Bellaria. La sua genialità di artista probabilmente deriva quindi da un pizzico di dotta bolognesità e da un guizzo genetico romagnolo. Ecco perchè Raffaella Carrà è stata grande e per questo è ancora con noi. Ha ragione Marino Bartoletti, lassù sopra le nuvole Raffaella continua ad esprimersi da artista poliedrica sempre col sorriso sulle labbra e una instancabile fisicità. Sì, forse Bologna potrebbe farsi venire un'idea per ricordare degnamente Miss Carramba, così come ha fatto per la piazza di Lucio Dalla e il giardinetto di Dino Sarti. In fondo Bologna e l'Emilia Romagna sono insieme una Music Valley che non vale meno della Motor Valley. Mettete in fila i nomi dei musicisti, dei cantautori e degli artisti che sono nati o vivono da queste parti e non basterà un quaderno per ospitarli tutti.

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