Editoriale

Virtus, la strada ora è in salita

A capo chino. I giocatori della Virtus escono a testa bassa anche se, all’inizio della stagione, probabilmente avrebbero fatto la firma per il decimo posto che significa comunque partecipare al play-in. Ma la Virtus, a lungo seconda o terza e fino alla fine del primo tempo con il Baskonia, in ottava posizione, non avrà alternative. Per proseguire la stagione in Europa, e sognare i playoff, dovrà vincere in Turchia, martedì, contro l’Efes. Facile a dirsi, difficile a farsi per un club che, da febbraio in poi, ha smarrito la propria identità e quella leggerezza che le consentivano di volare contro avversari più forti e più attrezzati. Contro il Baskonia arriva il settimo ko di fila che, appunto, significa decimo posto. Arrivare ottavi avrebbe consentito alla Virtus di giocare almeno due partite anche in caso di sconfitta nella gara d’esordio. La decima piazza condanna Bologna all’idea di confezionare una doppia impresa per provare a conquistare un playoff virtuale contro la schiacciasassi Real Madrid. Per proseguire il proprio cammino, la Virtus dovrebbe vincere martedì in Turchia. E poi, una volta conosciuto l’esito del confronto tra Maccabi e Vitoria, giocare in trasferta contro la perdente, o a Belgrado, campo neutro degli israeliani o in Spagna contro Dusko Ivanovic. Non è tutto da buttar via, però. Anche perché la Virtus ha, almeno in campionato, la ghiotta occasione di costruirsi un cammino più favorevole. Se dovesse arrivare prima. Ma per arrivare prima nella stagione regolare bisognerà battere Cremona, domenica, alla Segafredo Arena. Match tutt’altro che scontato, visto il morale a terra dei bianconeri. Ma capitan Belinelli e compagni hanno doti morali per rialzarsi da un momento così duro.